L'amarezza di Lautaro Martinez riassume il senso della domenica nerazzurra. «Così non si va da nessuna parte, dobbiamo cambiare registro e farlo in fretta». Più deluso che arrabbiato («chiedo scusa ai tifosi per questa sconfitta, loro sono sempre con noi»), forse soprattutto nervoso, visto il modo stizzito di rispondere a più che lecite domande. «Quello che devo direi ai miei compagni, lo dico negli spogliatoi. Voi giudicatemi per quello che faccio e facciamo in campo», replica allo studio di Sky.
Resta che anche a Bologna, più di una volta si sono visti i giocatori lamentarsi l'uno con l'altro per giocate non desiderate o corrisposte. Non proprio sintomo di serenità e del resto, come potrebbe essere altrimenti? La spiegazione di Inzaghi alla sconfitta è abbastanza scontata. «Abbiamo approcciato male il match, giocando non da Inter. Brutto primo tempo, poi nella ripresa siamo cresciuti, ma abbiamo subito il gol in un momento in cui non stavano rischiando nulla». La settima sconfitta del campionato incide su classifica e morale, soprattutto che spezza un'altra volta la continuità di risultati che servirebbe per restare in alto. «Venivamo da una grande partita in Champions e purtroppo non è semplice giocare ogni 2 o 3 giorni. Dobbiamo fare tutti qualcosa in più, io in primis».
Però non mancano i rimpianti, ovvio. «Se le occasioni di Calhanoglu o Dzeko fossero andate in gol, ora i commenti sarebbero diversi. E invece dobbiamo parlare di un'altra sconfitta in trasferta. L'anno scorso la squadra aveva fatto molto bene lontano da San Siro, in questo campionato invece ci manca continuità, anche di concentrazione. Abbiamo perso il vantaggio che avevamo nella corsa alla qualificazione Champions, per cui adesso dobbiamo cercare di alzare il livello nelle restanti 14 partite, non abbiamo alternative». Guai a fallire, quindi. Cominciando da domenica prossima contro il Lecce, di nuovo a San Siro.
Inzaghi già sa che lo aspetta una settimana per così dire complicata, altri avvisi arriveranno, probabilmente sempre solo a mezzo stampa, ma il tempo dei bilanci si avvicina. «Si parlerà molto di questa sconfitta, ci saranno critiche ed è giusto che sia così. E io sono il primo responsabile».
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