Se i "numeri" sono contro il Napoli di Spalletti

Se i "numeri" sono contro il Napoli di Spalletti

Il Napoli cala il settebello, ma nemmeno i grandi numeri di questo inizio di stagione possono dare tranquillità a Luciano Spalletti. Perché ci sono ancora troppi conti che potrebbero non tornare e a Napoli, si sa, la cabala è sacra. Con 7 vittorie nelle prime 7 partite gli azzurri hanno eguagliato il loro miglior inizio di stagione che risale a 4 anni fa quando la squadra allora guidata da Maurizio Sarri superò la settima giornata con identico ruolino e addirittura con una differenza reti migliore: +20 rispetto all'attuale +15. Il Napoli è l'undicesima squadra nella storia della serie A a calare subito il settebello: la prima fu la Juve '30-31, l'ultima sempre la Juve di due tre anni fa, quella dell'ultimo scudetto targato Allegri. Ma se 7 volte su 10 precedenti, vincere le prime 7 partite della stagione ha poi portato fino in fondo, è anche vero che fra le tre squadre che non hanno tradotto la grande partenza nella conquista dello scudetto c'è proprio quel Napoli del 2017-18 che restò al comando per 26 giornate prima di farsi sorpassare dalla solita Juve. Le altre due a sprecare il settebello, per la cronaca, furono l'Inter di Herrera '66-67 e la Roma di Garcia '13-14. A preoccupare i napoletani, inoltre, ci sono i numeri delle rivali, perché Inter e Milan (prima e seconda dell'ultimo campionato) viaggiano già a un ritmo superiore rispetto a un anno fa: i nerazzurri di Inzaghi hanno 5 punti in più di quelli scudettati di Conte e il Milan di Pioli migliora di 2 il rendimento già sorprendente del 2020.

I rossoneri, tra l'altro, non vanno così forte dal 2003-04 quando Ancelotti nelle prime 7 raccolse proprio 19 punti e poi vinse lo scudetto. E se pensiamo che Allegri ha vinto un tricolore doppiando la 7.a con 3 punti in meno di oggi (gli 8 del 2015-16), a Napoli gli amuleti saranno già esauriti.

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