Se il made in Italy della Lazio non va di moda in Nazionale

Terza in classifica, a un punto dall'Inter, metà titolari nostrani. Ma nei 23 del ct non c'è posto per Zaccagni, Rovella & C.

Se il made in Italy della Lazio non va di moda in Nazionale
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C'è una squadra in Serie A che sta regalando spettacolo su tutti i campi e che vanta all'interno del proprio undici titolare la metà dei calciatori di nazionalità italiana. Tanta roba di questi tempi, dove gli elementi nostrani che giocano dal primo minuto in una big si contano sulle dita delle mani. Si tratta della Lazio, che occupa con pieno merito il terzo posto in classifica alla pari con Juventus e Udinese e a una sola lunghezza dal secondo dove staziona l'Inter Campione d'Italia in carica. Mettendosi alle spalle squadre più celebrate e soprattutto costose come Milan e Roma. Il tutto strizzando l'occhio al Made in Italy con titolari fissi i vari Provedel, Lazzari, Romagnoli, Rovella e Zaccagni. Mica male per il ct Spalletti, alla ricerca di forze fresche per la Nazionale. Peccato che però non ci sia nessun calciatore della Lazio tra i 23 convocati azzurri per il doppio impegno di Nations League contro Belgio (domani a Roma) e Israele (lunedì a Udine). Passi per Provedel e Romagnoli, che non reggono il confronto in questo determinato periodo della stagione con chi è stato chiamato al loro posto (Di Gregorio tra i pali e Bellanova come terzino). Dibattito aperto su Romagnoli, al quale è stato preferito Okoli del Leicester.

Più discutibili le mancate chiamate di Rovella e Zaccagni. Il primo è in cima alle classifiche di rendimento dell'attuale Serie A nella categoria registi. Giovane e di talento: il classe 2001 sembrava meritevole di una chiamata, così come il capitano biancoceleste autore già di 2 assist e 2 gol in campionato più un'altra segnatura in Europa League, dove la Lazio ha fatto 6 punti nelle prime 2 giornate segnando 3 gol alla Dinamo Kiev e 4 al Nizza. Tra l'altro Zac era stato tra i pochissimi a salvarsi nel naufragio azzurro a Euro 2024. Ok, il cambiamento tattico e la virata al 3-4-2-1 ma pure col nuovo modulo il Diez avrebbe potuto trovare spazio. Anche perché nei due sottopunta ha già giocato con ottimi risultati ai tempi del Verona. Chiedere a Juric per informazioni in merito. Insomma, almeno uno di loro, anche soltanto per mera rappresentanza, avrebbe potuto essere chiamato.

Così da sgombrare il campo da alcuni fastidiosi sussurri capitolini legati al patron laziale Lotito, ovvero il principale avversario politico del presidente federale Gravina. Della serie: la Lazio non va troppo di moda tra Coverciano e via Allegri. Viste le ultime convocazioni, sembra più difficile spazzar via i rumors. Anche perché a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca

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