È sempre più il Milan dei baby invincibili. Torna in Europa di rigore

Gara infinita: servono 12 tiri dal dischetto 18 gare di fila senza ko. E 15 milioni in tasca

È sempre più il Milan dei baby invincibili. Torna in Europa di rigore

Sul burrone per una serata, salvato da Gigio Donnarumma, il Milan recupera per la coda una qualificazione che sa soprattutto di romanzo. Prima davanti, poi rimontato dai portoghesi, quindi a un attimo dalla sirena dei supplementari, il rigore di Calha riacciuffa il pareggio e si trascina alla striscia interminabile di rigori dove ci sono errori e pali ma poi alla stretta finale dell'undicesimo penalty Kjaer fa centro e Donnarumma compie l'attesa prodezza acciuffando i 15 milioni della qualificazione e aprendosi la strada verso una stagione che non deve però far dimenticare le difficoltà e i limiti traditi dal gruppo in questo ultimo viaggio dei preliminari. Adesso c'è da completare il gruppo e immaginare che l'Europa league non è più una maledizione per i rossoneri.

La sorpresa- o azzardo- è firmata da Stefano Pioli che nello sbarcare in Portogallo sceglie Daniele Maldini, al debutto internazionale, per il ruolo, impegnativo, di prima punta, lui che non ha certo la vocazione del centravanti. A dire il vero nella prima frazione -tra vento e pioggia che schiaffeggiano Vila Do Conde e il suo minuscolo stadio- le difficoltà tradite dai rossoneri rimasti senza Ibra né Rebic più un altro drappello tra squalificati, fermati dal Covid e infortunati, non sono addebitabili al giovanotto che porta sulle spalle un cognome storico. È tutto il Milan che non trova né il palleggio e nemmeno le giocate ispirate: errori ripetuti nei passaggi, persino quelli più semplici, per sorvolare sullo smalto di Castillejo, in evidente ritardo rispetto al suo standard. Così mentre Daniel Maldini acerbo, nella morsa di un paio di rudi difensori, non ha le caratteristiche per giocare spalle alla porta, si coglie invece nel Rio Ave, 138esimo nel ranking Uefa, dal 2009 presente in Primeira Liga, un pizzico di coraggio in più dopo aver patito l'inevitabile complesso. Zero tiri in porta, zero pericoli creati: questo il modesto fatturato presentato all'intervallo che preoccupa Pioli.

La mossa giusta è quella maturata all'intervallo (Diaz al posto dello spento Castillejo): procura un po' di elettricità alle trame d'attacco e gli attacchi dei milanisti diventano meno velleitari. Il sigillo di Saelemaekers dopo 6 minuti, il giovane belga preso a due lire, è un premio alla sua esuberanza fisica e anche al suo destro, preciso e angolato, che coglie impreparata la difesa di casa. Alla prima sbavatura difensiva, colta impreparata dall'azione del Rio Ave partita dal portiere, il Milan subisce il pareggio dalla stoccata di Geraldes. Gol al primo tiro.

Al secondo tiro, in avvio dei supplementari, 20 secondi appena, c'è il sorpasso del Rio Ave maturato grazie a un rimpallo favorevole sui piedi di Kessiè che consente all'angolano Dala di mirare e trovare il secondo palo. All'ultimo assalto il rigore di Calhanoglu rimette miracolosamente in bilico la qualificazione, affidata alla maratona dei rigori.

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