"Kessie? Ha il diritto di chiedere tutti i soldi che vuole, ma non mi pare sia stato decisivo per lo scudetto". Sono le parole di Clarence Seedorf, rilasciate alla Gazzetta dello Sport, prima di Milan-Inter.
È stato uno dei tanti storici doppi ex del derby di Milano. Se sulla sponda nerazzurra del Naviglio il suo rendimento fu decisamente altalenante, su quella rossonera divenne una colonna portante della squadra di Carlo Ancelotti, che conquistò due volte la Champions League.
L'ex centrocampista olandese intervistato dalla Gazzetta dello Sport, rilancia le ambizioni del Milan, che può vantare sette punti di vantaggio sui cugini nerazzurri e condivide la vetta della classifica col Napoli: "Ha un vantaggio decisivo? No, ma deve assolutamente ambire al titolo. Dalla sua ha anche storia, tradizione, una maglia pesante per chi l’affronta, San Siro. Sono insieme da anni, è il momento per puntare allo scudetto e competere in Champions, dove deve provarci fino alla fine".
Intanto in casa milanista continua a tenere banco l'argomento del rinnovo di Franck Kessie, in scadenza a giugno 2022 e ancora senza un accordo per il prolungamento. "Ha il diritto di chiedere tutti i soldi che vuole, come il club ha il diritto di non accettare e mantenere la sua linea di equilibrio. Io credo che dovrebbe mettere al primo posto la carriera, poi cercare di ottenere il meglio anche da un punto di vista economico".
A questo punto i rossoneri possono o no fare a meno del centrocampista ivoriano? Seedorf la pensa così: "Kessie ha fatto molto bene al Milan ma nel girone di Champions sono ultimi e non mi pare sia stato decisivo per vincere lo scudetto. Oggi ci sono pochi giocatori insostituibili. Credo che Kessie sia importante per il Milan e farebbe bene a valorizzare l’aspetto tecnico per la sua carriera prima dei soldi. Come club non puoi fare tanto, e allora lo lasci andare e prendi un altro: mi auguro sia ridotta l’influenza degli agenti ma anche che alla fine lui scelga con criterio".
Alla nuova Inter di Simone Inzaghi, manca invece un po' di cinismo: "Mi fa piacere vedere Dzeko a questo livello, si è integrato perfettamente e ha cancellato le preoccupazioni del post Lukaku. Deve competere per il primo posto, ha tanti giocatori forti e già affermati, in questo senso anche più del Milan. Per questo li vorrei più decisi nel far male all'avversario, troppe volte li vedo gestire un solo gol di vantaggio".
Chi è più forte tra Tonali e Barella?"Più avanti il secondo al momento. È maturo, per diventare un giocatore di prima fascia a livello internazionale deve solo fare un ultimo passo: approcciare tutte le partite da protagonista, da leader riconosciuto. Quando avrà anche questa continuità sarà completo.
Tonali vada avanti così, con questa ambizione: è nell’età in cui i più forti iniziano a fare la differenza. Se lo farà già ora, a 21 anni, potrà ambire a diventare un top". Se lo dice un fuoriclasse del centrocampo, come lui, c'è davvero da credergli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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