Giochi in casa a porte chiuse? Hai minori probabilità di successo. Lo scenario di partite senza pubblico diventerà la normalità, complice la pandemia di coronavirus, e uno studio pubblicato su The Conversation ha evidenziato come le formazioni ospitanti non potranno più far valere il fattore campo. Le probabilità di successo per queste ultime scende dal 46 al 36%, mentre quelle delle squadre impegnate in trasferta salgono dal 26 al 34%, con un calo anche delle ammonizioni. Lo studio ha preso in esame i 191 incontri disputati senza tifosi in Europa dal Secondo dopoguerra a oggi (la maggior parte dei quali dopo il 2002 e divisi fra Serie A e Ligue 1), notando una diminuzione delle vittorie e dei gol casalinghi. Una prima conferma è arrivata dalla Bundesliga che lo scorso fine settimana è tornata in campo senza tifosi: solo una vittoria casalinga e ben 5 esterne in 9 gare.
E quella delle porte chiuse sarà una situazione totalmente nuova anche per scommettitori e bookmaker, ha spiegato ad Agipronews Cristiano Cinotti, Sportsbook Manager di Sisal Matchpoint. «Fino a ieri, al massimo capitava di vedere una o due partite senza pubblico, mentre qui siamo di fronte a un terzo della stagione sportiva, se si considerano campionati e coppe europee, che dovrebbero riprendere in estate». L'azzeramento del fattore campo - addirittura micidiale in alcuni casi, come insegna la Juventus: 138 vittorie su 164 gare allo Stadium - avrà le sue ripercussione anche nel gioco dei pronostici e delle quote. «La Juve è un esempio classico per descrivere quelle che lo scommettitore - ha spiegato Cinotti - definisce 'basi' per una giocata magari più fantasiosa o articolata. In ogni caso squadre del calibro dei bianconeri restano favorite e l'oscillazione della quota rispetto a prima sarà di uno 0,10, massimo 0,20. Magari sulle quote delle grandi squadre l'incidenza sarà minima, ma questo non vuol dire che le incognite, in alcuni casi anche a favore di chi cerca la sorpresa, possano prendere il sopravvento con il passare dei turni di campionato». Come dire, il fenomeno "porte chiuse" in realtà potrebbe avere effetto nella parte destra della classifica, secondo Cinotti: «Penso a quelle squadre che lottano per la salvezza o per la tranquillità definitiva e che l'80% dei punti li fanno in casa. E nell'auspicio che il calcio riparta anche da noi, Lecce, Cagliari o Torino, per fare alcuni esempi, come reagiranno all'assenza di pubblico?».
Di sicuro, se il campionato
riprenderà, si stima che l'impatto porte chiuse sui club di A sia di un -14% (circa 290 milioni di euro) alla voce ricavi da stadio, specie se si giocherà senza pubblico per i prossimi 12 mesi, come sostengono molti esperti.
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