Milano - Calcio e fango, quarta puntata. Dove si conferma che intorno al mondo del pallone italiano circola un universo di trafficoni, delinquenti, cialtroni. Ma dove si scopre che basta ricevere un sms per venire trascinati nel tritacarne della giustizia e dei mass media: anche se ti chiami Rino Gattuso, e hai giocato come un forsennato per il Milan e per la Nazionale.
IL VECCHIO E CIV
Nelle prime ondate dell'inchiesta della Procura d Cremona, erano rimasti dei mister X, dei personaggi senza nome che aleggiavano sul mondo delle partite truccate: ora vengono identificati e finiscono in cella. Sono Francesco Bazzani, bolognese, detto Civ (che sta per Chief, capo) e Salvatore Spadaro, siciliano, detto il Vecchio. Gente che si dichiarava in grado di truccare per 600mila euro una partita di serie A, una a loro scelta. Partita e risultato li rivelavano solo mezz'ora prima del calcio di inizio.
È TORNATA LA SERIE A
«Se è tornata la serie A, volentieri!». Un non meglio identificato «Paolino» sobbalza alla proposta di Bazzani. Quando nella telefonata del 29 marzo scorso il Civ gli lascia il suo cellulare (che «se hai bisogno di fare qualcosa mi chiami»), quello capisce al volo ed esulta. «Volentieri!». La serie A muove un fiume di denaro clandestino. E paga bene.
ALL'OLIMPICO
Il 30 aprile 2013, il laziale Cristian Brocchi procura al Civ il biglietto di Lazio-Bologna (6-0) del 5 maggio. Ma a Bazzani il biglietto non basta. D'altronde con Brocchi ha rapporti intensi: centodieci contatti tra Civ e l'utenza del laziale, intestata alla Baci e Abbracci (l'azienda che Brocchi ha in società con l'ex compagno Bobo Vieri). Il laziale spiega che per vedersi serve l'autorizzazione di Tare, il ds biancoceleste. E Bazzani a quel punto si rivolge direttamente a Tare, tramite una gentile signora. «È evidente, quindi, che c'è un rapporto tra Bazzani e Tare». Anzi, si deduce che tramite Tare il Civ voglia parlare in realtà con il presidente biancoceleste Claudio Lotito.
BROCCHI E I BIANCONERI
Contatti intensi tra Brocchi e Bazzani anche in occasione di Lazio-Juventus del 2 maggio del 2011 (la Lazio perde 0-1) e Lazio-Udinese. La prima partita, «alla quale ha partecipato Brocchi, è terminata da mezz'ora e il Civ già telefona al predetto». I contatti proseguiranno con un sms notturno all'1 e 39 del 3 maggio. Subito dopo, Civ riferisce a Beppe Signori, anche lui ex laziale, ampiamente inquisito nelle puntate precedenti. Sotto la lente degli investigatori anche la partita dell'8 maggio 2011 tra Udinese e Lazio, vinta dai friulani per 2 a 1. Brocchi è in campo. A insospettire gli inquirenti è anche un calcio di rigore parato da Handanovic e tirato da Mauro Zarate. «Un'esecuzione quasi inoffensiva», sottolinea il giudice Guido Salvini.
IL MONDIALE
Ma nemmeno la massima serie del calcio italiano sembra bastare. Scrive il gip Salvini nell'ordinanza di custodia cautelare che le accuse mosse alla presunta organizzazione criminale «riguardano la manipolazione di un gran numero di partite in molti paesi e ad altissimo livello sino a progettare, a quanto sembra, un piano di interventi illeciti sui prossimi campionati del mondo che si svolgeranno in Brasile». A scoprirlo sono stati gli inquirenti di Singapore.
L'OMERTA'
Leggendo le carte di Cremona, emerge come il gruppo senta di poter fare affidamento sui soggetti coinvolti nelle scommesse, che siano giocatori o dirigenti.
LA RETE
«I loro rapporti non sono soltanto con i calciatori, ma soprattutto con i dirigenti. La gravità, l'importanza, i numero degli episodi loro contestati, ne evidenzia la pericolosità e cioè vi è
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