La Serie A vuole ripartire: ecco come cambierà il calcio ai tempi del coronavirus

La Serie A potrebbe ripartire a fine maggio e ci saranno alcuni accorgimenti necessari: campo neutro, mascherine in panchina, cinque sostituzioni e niente spogliatoi

La Serie A vuole ripartire: ecco come cambierà il calcio ai tempi del coronavirus

Pendono ancora diversi dubbi sulla Serie A e sul prosieguo del campionato dato che la pandemia da coronavirus che ha travolto il mondo intero ha reso tutto incerto, anche il calcio e lo sport in generale. Nella giornata di ieri il direttore del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità ha gettato ombre sulla possibilità di tornare in campo a fine maggio come prospettato in questi giorni: "Il calcio è uno sport di contatto quindi comporta dei rischi di trasmissione. Sento parlare di controlli da effettuare enne volte sui giocatori con test quasi quotidiani, a me sinceramente sembra un'ipotesi un po' tirata. Se dovessi dare un parere tecnico non sarei favorevole. La mia è un'opinione personale, ma credo che il Comitato tecnico-scientifico condivida questa posizione. Poi deciderà la politica in merito".

Le parole di Rezza hanno scatenato diverse reazioni favorevoli e contrarie con il presidente del Torino Urbano Cairo che si è schierato dalla parte del direttore dell'Iss e con Arturo Diaconale, portavoce della Lazio e molto attivo in questi giorni, che è entrato in tackle sul noto tifoso giallorosso: "Alle volte il tifo colpisce anche gli scienziati e dà alla testa. Esperti che sarebbero molto più utili se, invece di occuparsi di argomenti simili, trovassero un modo per fronteggiare efficacemente il virus. Gli scienziati facciano gli scienziati e non i tifosi. Sarebbe davvero auspicabile che, invece di alimentare polemiche calcistiche di cui non si sente il bisogno, si dedicasse ogni energia alla ricerca di una cura o di un vaccino che possa arrestare il contagio".

Le linee guida per ripartire

Ad oggi è tutto incerto e non si sa ancora se si potrà tornare in campo con i giocatori delle varie squadre che si stanno continuando ad allenare in solitaria in attesa di poterlo fare in maniera collettiva, ma con le dovute precauzioni, dal 4 maggio a meno di clamorosi colpi di scena che potrebbero anticipare o posticipare quella data. Il calendario di Serie A deve ancora veder disputare tredici giornate e sarà di certo stravolto e rivisto in base alle esigenze e alle necessità che si verificheranno in corso d'opera, sperando non ci siano intoppi.

Le novità saranno molte come ad esempio l'assenza degli spogliatoi: pare dunque difficile che i calciatori possano condividere uno spazio di solito dove non possono essere rispettate le distanza imposte dalle direttive governative. Ciascun giocatore, dunque, dovrà cambiarsi e fare la doccia per conto proprio oppure a turni: l'importante è che vengano rispettate le distanze. Un'altra soluzione potrebbe essere quella di utilizzare, almeno nelle sedute di allenamento, più spogliatoi se disponibili nella struttura.

La Serie A dovrebbe riprendere il via il 30-31 maggio e terminare entro e non oltre l'8 e il 9 luglio: 13 partite in 40 giorni e con un caldo insistente. Per questa ragione è probabile che si possa passare da tre a cinque sostituzioni per dare la possibilità ai giocatori di rifiatare e agli allenatori di avere maggiori possibilità di scelta. In panchina, inoltre, i calciatori e tutti i membri dello staff dovranno indossare le mascherine e non solo, ci saranno una serie di controlli dal punto di vista sanitario non solo sui calciatori ma anche su tutti gli addetti ai lavori che fanno parte della squadra.

Infine, i club dovranno essere flessibili e disponibili gli uni con gli altri e anche nei confronti della Lega Serie A anche perché sarà possibile che alcune partite saranno giocate in campo neutro, per via del coronavirus. Ci saranno poi anche altre gare rinviate in precedenza da dover riprogrammare usando il buon senso evitando che si giochi nella stessa città nonostante si giocherà rigorosamente a porte chiuse.

La Fifa ha infine posto il problema sui giocatori in scadenza al 30 giugno del 2020: bisognerà capire se si potranno prorogare fino al termine reale della stagione sportiva 2019-2020 o se non si potrà fare con i calciatori in questione che potrebbero svincolarsi come da accordi a partire dal 1 luglio e firmare con altri club.

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