Il Settebello cala l'asso. Contro le Furie Rosse tradizione tutta azzurra

Un anno dopo quella del calcio tocca all'Italia dell'acqua. Ct Campagna: "Spronati da Mancio"

Il Settebello cala l'asso. Contro le Furie Rosse tradizione tutta azzurra

Un anno dopo il trionfo europeo della banda di Roberto Mancini, c'è una Nazionale che continua ad emozionare. Quella di Sandro Campagna, che stasera (alle ore 20 su Rai 3), contro la Spagna, in quella che è la riedizione della finale di tre anni fa vinta dall'Italia, andrà a caccia di un altro oro mondiale nella pallanuoto maschile.

«Roberto rivela Campagna -, mi ha mandato messaggi di incoraggiamento in questi giorni». Un anno dopo Wembley, saranno ancora notti magiche? È l'auspicio di tutti.

Sotto il cielo di una Budapest sempre più azzurra, il Settebello vuole chiudere in bellezza questi Mondiali da sogno per l'Italnuoto, capace di andare a medaglia in ciascuna delle cinque discipline in calendario, così come avvenuto a Kazan 2015. Guai però a sottovalutare le Furie Rosse, che nella fase a gruppi ci hanno battuto 14-12: non sarà affatto una passeggiata come tre anni fa, quando gli azzurri dominarono la finale di Gwangju con un perentorio 10-5.

«Quella fu una partita particolare commenta Campagna -. Ora mi aspetto un incontro diverso, anche rispetto a quello del girone. Sarà una partita molto difficile, giocata punto a punto fino alla fine. Loro si sentono molto sicuri. Hanno un gioco più collaudato del nostro perché sono gli stessi da tanto tempo, mentre noi abbiamo sette giocatori nuovi e cinque debuttanti. Noi dovremo minare le loro certezze, facendogli rivivere quella sensazione di oddio, rischiamo di arrivare di nuovo secondi. Gli aspetti psicologici conteranno».

Spagna che infatti deve sfatare una maledizione: contro di noi sono usciti sconfitti in finale sia ai Giochi di Barcellona del 92 che ai Mondiali di Roma del 94. Quello in casa, però, è il ko che fa più male. Sono passati trent'anni da quel successo per 9-8 che ha regalato all'Italia della pallanuoto la sua terza Olimpiade dopo Londra 1948 e Roma 1960. Nonché il terzo oro olimpico consecutivo per l'allora nostro cittì, il croato Ratko Rudic, che ricorda: «Quella squadra mi resterà per sempre dentro. Le Olimpiadi di Barcellona sono state memorabili, abbiamo vinto quando tutto sembrava contro di noi». Trent'anni dopo, è ancora Italia-Spagna, ma con Sandro Campagna che dopo il flop olimpico - fuori ai quarti da campioni del mondo in carica ha trovato il modo di rimotivare il gruppo.

«Devo dire che questa squadra sta sorprendendo anche me. Abbiamo iniziato un percorso a novembre, con mille difficoltà, tra Covid e quarantenati. Ma quando dico che dalle difficoltà possono nascere delle opportunità, questo è proprio il caso più lampante».

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