Lo "sgarbo" di Motta all'amico De Rossi. Bologna, ora la Champions è più vicina

Dopo 60 anni, il ritorno del Bologna nella Coppa europea più prestigiosa si avvicina sempre più

Lo "sgarbo" di Motta all'amico De Rossi. Bologna, ora la Champions è più vicina
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Dopo 60 anni, il ritorno del Bologna nella Coppa europea più prestigiosa si avvicina sempre più. Pesante il successo (il nono nelle ultime 13 gare) in casa della Roma che mancava dal febbraio 2020, costruito nel primo tempo con la prodezza in rovesciata di El Azzouzi - discutibile l'esultanza del marocchino che fa arrabbiare avversari e tifosi di casa - e la fortunosa rete di Zirkzee e poi blindato a metà ripresa dal pallonetto di Saelemaekers. La Roma, primo ko dopo due mesi e mezzo, ci mette orgoglio, accorcia il divario con Azmoun che aveva sostituito l'evanescente Abraham (titolare dopo 323 giorni) ma appare subito evidente come la notte europea con il Milan abbia lasciato strascichi a livello di stanchezza fisica e mentale.

Gli emiliani tengono così i giallorossi (giovedì in campo per concludere la sfida con l'Udinese) e l'Atalanta (ancora senza una data per il recupero con la Fiorentina) a distanza di sicurezza e «vedono» il traguardo Champions. L'ultimo regalo del tecnico con le valigie in mano direzione (forse) Juventus. Nel mirino anche in classifica visti i tentennamenti della Signora.

De Rossi aveva parlato alla vigilia di un Bologna affascinante e non solo per elogiare il lavoro del collega e amico (oltre che ex compagno in azzurro) Thiago Motta - nella foto -.

Il campo evidenzia personalità e cinismo degli emiliani, doti che mancano a una Roma imprecisa sotto porta e con un accenno di risveglio grazie ai cambi. E al «Telegraph» è tornato a parlare l'ex Mourinho: «A volte sfortunatamente ho avuto a che fare con situazioni in cui dovevo essere più del semplice allenatore. La storia dei giallorossi era senza vittorie».

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