Il sindacalista Djokovic e la gogna anti Sinner

Novak accusa l'ITIA di aver offerto un trattamento speciale sia a Sinner che alla Swiatek

Il sindacalista Djokovic e la gogna anti Sinner
00:00 00:00

«Nick si è espresso molto bene riguardo all'intero caso doping di Jannik»: no, non è una battuta di un comico australiano, ma nientemeno che la dichiarazione di Novak Djokovic a Brisbane, prima del torneo che apre la stagione australiana del tennis. Siccome Nick è Kyrgios, cioè quello che vuol scatenare le folle contro Jannik, forse Nole dovrebbe ripensare un attimo alle sue parole, anche se - conoscendolo - non lo farà. Per non essere di parte però, si può dire che l'ex numero 1 del mondo abbia affermato pure cose condivisibili sul doping, anche se poi è caduto in fallo quando ha detto «la mancanza di trasparenza mi fa paura». Parliamone, allora.

Novak accusa l'ITIA di aver offerto un trattamento speciale sia a Sinner che alla Swiatek: «Abbiamo visto in passato e anche ora, giocatori sospesi per non essersi sottoposti ai controlli antidoping e per non aver comunicato la loro reperibilità; e altri di ranking inferiore che aspettano la risoluzione del loro caso da più di un anno. Conosco Jannik da quando era molto giovane e non mi sembra il tipo che prenderebbe qualcosa volontariamente. Però mi sono sentito frustrato, come la maggior parte di noi, nel vedere che siamo stati tenuti all'oscuro per cinque mesi da quando è risultato positivo. Non è una bella immagine per il nostro sport». Fosse vero, avrebbero ragione lui e Kyrgios. Ma l'ITIA ha già chiarito che la legge è uguale per tutti: dopo la notifica un giocatore ha dieci giorni di tempo per fare appello e dare una risposta credibile (Sinner l'ha fatto) e da lì ha diritto alle riservatezza fino alla sentenza (è stato così anche per altri giocatori minori). Tutto per evitare di venir dati in pasto ai social. Fa dunque specie che uno come Djokovic cada sulle regole (o forse è già successo?) e che aggiunga «viviamo in un mondo in cui tutti hanno il diritto di esprimersi, soprattutto sui social media». Insomma: meglio il Colosseo.

E comunque, a proposito di trasparenza, Novak potrebbe spiegare cosa ha fatto fin qui la Ptpa, il suo sindacato che doveva cambiare il mondo e le tasche dei colleghi più sfortunati. Visto il lungo silenzio (ben più di 5 mesi) a questo punto vogliamo notizie.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica