
Era il 4 giugno 2024 quando l'ex campione francese Fabrice Santoro, intervistandolo a bordo campo, guardò Sinner scandendo le parole ad una ad una: «Ho una notizia da darti: da lunedì sarai il primo italiano numero uno al mondo del tennis». Jannik riuscì a contenere la lacrimuccia, ma gli occhi erano lucidi e dentro di lui bruciava un tormento che noi ancora non potevamo conoscere. Eppure sorrise, per poco: aveva appena battuto Dimitrov nei quarti di finale del Roland Garros, tre giorni dopo però fu sconfitto da Alcaraz, il resto è storia. Ovvero due Slam consecutivi a New York a Melbourne, in mezzo ai chiacchiericci sulla sua assoluzione per il caso Clostebol che poi è diventata una sospensione pattuita per evitare ingiustizie peggiori. Ma adesso, come ha appena detto Rafa Nadal in un'intervista, «il caso è chiuso: Jannik è innocente». E il caso vuole che proprio Carlitos ieri gli abbia dato la gioia di sapere che resterà in cima al ranking almeno per un anno intero, causa il suo ritiro da Madrid per un problema all'adduttore destro, «ma anche al bicipite femorale sinistro. Cercherò di riposare e tornare in campo il prima possibile». Il risultato così è che sicuramente Sinner resterà Numero Uno fin dopo Parigi, facendo a questo punto il giro del calendario: 52 settimane, solo come Federer, Connors, Hewitt e Djokovic dal momento in cui lo sono diventati la prima volta.
Un altro record, dunque, e senza neppure giocare, tanto che qui ci sarebbe da farsi qualche domanda sulla consistenza dei suoi avversari, tutti alle prese con prestazioni sull'altalena mentre Jannik era fermo.
Massimo Sartori, il coach che lo scoprì quando aveva 13 anni, che recentemente sull'impresa di centrare il Grande Slam, si è sbilanciato: «Per me può farlo anche quest'anno». Sinner, ovviamente, non lo direbbe mai, anche se magari lo pensa, però nel frattempo la certezza è che la vacanza è finita. Per gli altri.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.