Il ragazzo è giovane, e qualche scivolone ancora lo fa. In campo e anche fuori, visto l'aneddoto che ha raccontato dopo essere sopravvissuto all'incredibile match contro Carreño Busta a Miami: «Adesso incontrerò Kyrgios? - ha detto Jannik Sinner -. Non ci ho mai giocato contro né mi sono mai allenato con lui. Quanto sia forte lo sappiamo, l'ho visto qualche giorno fa in spogliatoio e ci siamo augurati di vincere i nostri match per poterci finalmente sfidare». Per carità, bello: ma chissà che ne pensa Fabio Fognini, vittima proprio dell'australiano sulla strada verso il match con il nostro fenomeno. Insomma: a quell'età (20 anni e 7 mesi) a volte si va troppo veloce nel parlare ed anche a tentare qualche palla corta di troppo («giuro che non le rifarei più»). Però il 5-7, 7-5, 7-5 dell'altra notte, con cinque match point salvati - dopo i 3 del primo turno con Ruusuvuori -, sono un segnale inequivocabile: Jannick sarà ancora giovane, ma non lo sarà troppo a lungo. Ci sono anche i numeri a spiegare perché il match con lo spagnolo, nel quale era sotto 2-5 nel terzo set, non è finito così per caso. Statistiche che lo paragonano ai grandi della racchetta: all'età di Sinner, per dire, solo Federer aveva salvato gli stessi incontro con l'avversario a un punto dalla vittoria, ovvero 6. Ma il conto dei «miracoli» complessivi è 14-10 per Jannik.
E in questa particolare classifica Nadal si ferma a quota 3, mentre Djokovic è a 2 (anche se a 18 anni salvò 6 match point a Wimbledon contro Garcia Lopez). Insomma: dopo aver cambiato coach Sinner fa sempre i numeri. E per questo gli può perdonare tutto. Anche le gaffe...
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