Gli occhi di Lewis Hamilton dicono molto di più di quello che possono raccontare le parole arrivate attraverso l'ufficio stampa della Ferrari. Nello sguardo catturato dai teleobiettivi mentre sir Lewis mette la mano sul cuore e a fine prove si avvicina al loggione dei tifosi aggrappati dalla mattina alle reti di Fiorano, c'è la felicità di un uomo che nella vita ha provato tutto e di più, ha vinto tutto e di più, ma che ancora riesce ad emozionarsi dopo i primi 30 giri vestiti di rosso sulla monoposto del 2023. D'altra parte non aveva mai pensato di portare in pista mamma e papà quando aveva guidato per la McLaren o la Mercedes a inizio stagione. A Fiorano li ha voluti con lui e la mamma non ha mai smesso di filmare con il suo telefonino. Qualche anno fa, parlando con la stampa italiana aveva ammesso: «È abbastanza incredibile che non abbia mai guidato per la Rossa in tanti anni. Diciamocelo, il Cavallino Rampante è un sogno per chiunque. È il traguardo da raggiungere. Per me non è mai stato davvero possibile e non saprò mai del tutto con precisione perché. Ho visto le foto dei loro piloti, il rosso è sempre il rosso». Lo aveva sempre saputo, ma ora che lo ha provato ha sentito un'emozione forte, paragonabile a quelle che ha provato quando è diventato campione del mondo, come quando ha vinto a casa sua a Silverstone e ha surfato come una rockstar sulla folla. «Fin qui nella mia carriera ho avuto la fortuna di poter vivere molte "prime volte": il primo test, la prima gara, il primo podio, la prima vittoria e il primo campionato ha detto Lewis - Quindi non ero sicuro di quante altre "prime" speciali avrei potuto ancora vivere, ma guidare per la prima volta una monoposto della Scuderia Ferrari è stato uno dei momenti più belli della mia vita. Quando ho messo in moto la vettura e sono uscito dal garage, avevo il mio sorriso più grande stampato sul volto. Mi ha ricordato la primissima volta che ho testato un'auto di Formula 1, un momento così emozionante e speciale. Oggi, quasi vent'anni dopo, ho provato di nuovo quelle stesse emozioni».
Il primo giorno da pilota Ferrari è cominciato alle 9.16, quando il suo casco giallo ha bucato la nebbia di Fiorano. «Giallo Modena», dicono i tifosi alle reti, giallo alla Senna, possiamo aggiungere. Al primo passaggio saluta con la mano. Ha capito che cosa c'è là fuori. Un entusiasmo che non si vedeva dai tempi di Schumacher. Alla fine ha completato una trentina di giri, qualche prova di partenza, qualche piccolo brivido sulla pista bagnata. Tutte le volte che veniva a Monza gli gridavano «Vieni in Ferrari». Adesso che è qui vestito di rosso la gente impazzisce ad ogni passaggio. «Sapevo già, da osservatore esterno, quanto fosse appassionata la grande famiglia Ferrari, da ciascun membro del team ai Tifosi! ha aggiunto - Ma poter vivere tutto questo in prima persona da pilota della Scuderia è davvero straordinario, è impossibile non lasciarsi trascinare. Sono incredibilmente grato per l'affetto che ho sentito da parte di tutti. C'è molto lavoro da fare, ma non vedo l'ora di iniziare».
Finalmente si è consumato il matrimonio tra la Scuderia più vincente della storia e il pilota più vincente di sempre. Chissà se Leclerc, sceso poi in pista nel pomeriggio, è riuscito a non farsi travolgere dalla gelosia
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