Lo slalom torna russo, ma l'Italia è Gross

Lo slalom torna russo, ma l'Italia è Gross

È successo di tutto e di più nel fantastico slalom che a Schladming ha chiuso la prima fase della coppa del mondo di sci, che lascerà ora spazio ai Mondiali. Prima notizia: Stefano Gross è salito ancora sul podio, ed è la terza volta in questo mese di gennaio. Seconda: Alexander Khoroshilov ha riportato la Russia alla vittoria che mancava in assoluto in coppa da 34 anni, addirittura dal successo di Zhirov nel gigante di Laax del 28 marzo 1981, pochi giorni dopo un'altra vittoria proprio in slalom. Terza: Marcel Hirscher è finito 14° senza errori particolari. La festa dei cinquantamila si è così ammosciata, ma lo spettacolo non è mancato, con un finale da brivido per noi che tifavamo Italia.

Gross era ottavo al termine della prima manche, ma quella posizione non gli stava bene. Era già finito ottavo domenica a Kitzbuehel dopo troppi errori, ma con in bacheca la vittoria di Adelboden e il secondo posto di Wengen non aveva nulla da perdere, solo un sogno da realizzare. «Vincere a Schladming per me sarebbe più importante che farlo al Mondiale» ha ripetuto più volte e non si può dire non ci abbia provato. Nella seconda "Sabo" è partito come una furia, si è mangiato le porte, sembrava un felino, guizzava da un palo all'altro senza mai interrompere la sua azione, ritmo forsennato dalla prima all'ultima porta, fenomeni come Kristoffersen e Neureuther dietro, ma la sua corsa si è purtroppo fermata di fronte alla serata di grazia di Khoroshilov, che ha compiuto un vero capolavoro nella prima manche (vantaggio su Gross di 1"63 centesimi) e non ha tremato nella seconda, perdendo solo un paio di decimi e staccando quindi l'azzurro di 1"44. Peccato.

Il "Vamos" che è diventato l'urlo di battaglia di Stefano si è così arrestato a pochissimo dalla meta, a dimostrazione che la mentalità è quella giusta, se uno è triste perché arriva secondo vuol dire che ha ancora tanta fame. Certo che il russo fa impressione: scoprirsi fenomeni a 30 anni non è da tutti e verrebbe da dire "scusate il ritardo", visto che il suo obiettivo era l'Olimpiade di Sochi, un anno fa.

Terzo dietro a Gross è finito Neureuther, che mantiene il pettorale rosso di leader dello slalom sfruttando anche il passo falso di Hirscher che, va detto, era febbricitante. Molto bravo è stato anche Giuliano Razzoli, che con il sesto posto (nonostante un errore nel finale della seconda manche) entra finalmente nei primi 15 e ai Mondiali partirà con un numero migliore.

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