La battuta più bella l'ha fatta il francese Gilles Simon a L'Equipe: «Fantastico: in classifica ne ho 14 davanti a me, probabilmente lunedì sarò il numero uno del mondo». Scherzava ovviamente, ma purtroppo non c'è nulla da ridere: il tennis non può far finta di niente.
In pratica l'inchiesta sulle partite truccate che la Bbc e il sito BuzzFeed hanno portato avanti - e che stasera andrà in onda sulla radio pubblica britannica - è una cosa tremendamente seria e rischia di sconvolgere il mondo delle racchette. La cosa peggiore sarebbe difendersi a prescindere, ovvero quello che i vertici mondiali di questo sport hanno già cominciato a fare reclamando la propria intransigenza in materia di scommesse: «Abbiamo istituito un'agenzia per combattere il fenomeno - ha detto il presidente dell'Atp (l'associazione che governa il tennis maschile) Chris Kermode - e siamo stati inflessibili: abbiamo già sanzionato 18 giocatori, sei dei quali squalificati a vita».
Vero, però...Però non tutto è chiaro e le accuse sono gravi. Bbc e BuzzFeed hanno cominciato a studiare il fenomeno dalla famosa (o famigerata) partita Davidenko-Vassallo Arguello del 2007: allora il russo era in vantaggio di un set e avanti nel secondo, ma improvvisamente le scommesse cominciarono a girare su Vassallo vincente raggiungendo cifre da capogiro, oltre 7 milioni di dollari. Davidenko si ritirò nel terzo set («stavo male prima del match», disse poi) e nel telefonino dell'avversario vennero poi trovati decine di sms scambiate con una persona vicina a un gruppo di scommettitori russi e italiani (al nord e in Sicilia) che operano su Betfair. Gli stessi di cui si parla oggi: «Poi nel 2008 segnalammo 28 giocatori che secondo noi avevano giocato per perdere - dice ora un investigatore - ma non fu fatto nulla: si poteva bloccare il fenomeno sul nascere».In realtà qualcosa però fu fatto: nel 2009, da un accordo tra Atp, federazione internazionale e tornei dello Slam, nacque l'agenzia di cui sopra, la Tennis Integrity Unit, che finora ha portato alla squalifica di qualche tennista non al top.
In Italia sono finiti nella rete Potito Starace e Daniele Bracciali, prima radiati nel primo grado di una traballante indagine ma poi salvati dall'appello (Starace è stato assolto, Bracciali squalificato per un anno). Ma ora, secondo l'inchiesta esplosiva (che l'Atp bolla come «mediatica e ad orologeria, visto il tempismo con cui è stata fatta uscire»), ci sarebbe ben di più, comprese partite truccate a Wimbledon e Roland Garros: 16 giocatori entrati nella Top 50 mondiale dell'ultimo decennio sarebbero coinvolti, tra loro ci sono anche vincitori di uno Slam (non si sa se in singolo o in doppio). Otto sono in campo in questi giorni agli Australian Open e un Top 50 sarebbe stato ripetutamente segnalato per aver combinato la sconfitta nel primo set dei suoi match.
A questo punto fare due conti potrebbe essere anche facile, ma non c'è ancora nessuna prova che sia andata proprio così, anzi. Anche perché Bbc e BuzzFeed per adesso non vogliono tirare fuori i nomi: «Non abbiamo capacità investigative, ci deve pensare la TIU o l'Atp. Abbiamo passato in rassegna 26000 incontri negli ultimi 7 anni, il risultato è un faldone che abbiamo consegnato. Tocca a loro». Nel frattempo - mentre giustamente Federer dice «dicano chi sono i sospettati e poi ne parliamo» e Djokovic ricorda un'offerta che gli arrivò di traverso nel 2007 a San Pietroburgo («200.000 dollari per perdere, neanche risposi. Da allora non so più nulla») - il tennis (un po') trema: investigatori sono all'opera a Melbourne e qualcuno avrebbe cominciato a segnalare pressioni esterne.
Bisogna insomma spazzare subito via i dubbi, come dice lo stesso Simon: «Confesso: l'anno scorso ho consegnato tutti i miei match a Djokovic».
Scherzava, ovviamente, ma non c'è da ridere: perché, come detto, tra i tornei sospetti c'è pure Wimbledon e chi - giusto per fare un esempio - non si ricorda il clamore de match dei record, quello finito 70-68 al quinto set nel 2010? Se qualcuno comincia a mettere in dubbio pure quell'incontro, allora per il tennis si fa durissima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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