Spalletti, la strada è giusta: "Forza mentale. E Tonali..."

Il ct: «Rispetto all'Europeo abbiamo visto che la voglia individuale è la chiave del successo. Sandro fortissimo»

Spalletti, la strada è giusta: "Forza mentale. E Tonali..."
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La vittoria di Spalletti arriva nel dopogara. Quando è grande la tentazione di prendersi la rivincita, dopo un Europeo che cancellare non si può e non si deve. Eppure arriva lì, davanti alle telecamere, e al posto di avere il piglio di quello che «te l'avevo detto» ha sopracciglia alte e occhi spalancati, con quella sua espressività teatrale che però non racconta arroganza, ma umiltà. Non alza i toni, non è il cittì da caccia alle streghe delle fughe di notizie.

Certo, quando si vince è tutto facile, ma la vittoria di Spalletti è quella di uscirne con classe, da una partita che la classe dell'uomo di Certaldo l'ha fatta vedere. Mentre tutti erano al mare a dimenticare l'Europeo, lui ha rimuginato e trovato il sorriso solo quando ha rivisto i suoi a Coverciano, ha svelato alla vigilia. Il mea culpa pubblico, però, sembrava non aver sortito effetti quando pronti via e il suo fedelissimo Di Lorenzo se l'è presa comoda, quando si sarebbe dovuto cambiare marcia. Francia avanti dopo 14 secondi e ad alzare la mano sono in pochi, quando si nega di aver pensato «eccoci qui, non è cambiato niente». Persino Gravina, in tribuna al Parco dei Principi, non nasconde il disappunto quando uno scambio a metà campo finisce in fallo laterale regalato alla Francia.

Invece è lì che Spalletti ha costruito la sua altra vittoria, che poi è la sola che conta: ne aveva cambiati 8 rispetto alla Svizzera, ma è soprattutto il resto a fare la differenza. L'Italia molle e a indisponente dell'Europeo è invece un'Italia più sfrontata, soprattutto di fronte a una squadra che resta tra le più forti al mondo. Al netto della partenza horror, i tre dietro sono compatti e ordinati. Ci mettono la punta del piede quando Mbappé sgasa a velocità doppia, prima di eclissarsi. Calafiori si trova anche a impostare a metà, raccogliendo i dettami del cittì. Al palleggio non si rinuncia - vedasi Ricci - nonostante qualche inevitabile errore. Che il 3-5-2 funzioni, non lo dice solo prima vittoria da 70 anni in Francia, ma anche una delle pochissime parole che Spalletti pronuncia al 95' lodando Tonali: «Era ancora lì a fare allunghi, alla fine», dice il tecnico. «Noi siamo stati bravi e freschi sino alla fine. La cosa importante era stare in campo da squadra.

L'errore iniziale è nato anche dalla tensione, che può ridurti alla follia. Ma c'è stata forza mentale. Rispetto all'Europeo cosa è cambiato? I giocatori sono più freschi rispetto al finale di campionato e hanno voglia di dimostrare». Con i fatti. Senza parole. È davvero un nuovo corso.

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