Inter, Roma e Fiorentina nelle finali europee. «Straordinarie, hanno raggiunto un risultato eccezionale per l'intero movimento», ha commentato il presidente della Figc Gabriele Gravina che tiferà per loro sugli spalti di Istanbul, Budapest e Praga. Il calcio italiano è pronto a vivere altre notti magiche, si sogna il tris tricolore di 30 anni fa ma intanto lo stesso Gravina e il ct Roberto Mancini hanno motivi per sorridere, anche in chiave Nazionale.
Già ai quarti, con Milan, Napoli e Juventus in più, c'erano 23 giocatori italiani titolari: nessuno come noi, tra le grandi nazionali, la Francia ne aveva 22, l'Inghilterra addirittura 17. E nelle tre rose arrivate all'atto conclusivo la nutrita truppa tricolore, tra esperti e giovani, si contano 31 possibili selezionabili in azzurro (otto dei quali erano nella rosa della squadra campione d'Europa 2021). Senza contare il portiere Gollini, ceduto a gennaio dalla Fiorentina al Napoli, e l'attaccante Zaniolo, finito quest'inverno dalla Roma al Galatasaray dopo che un anno fa siglò il successo in Conference League dei giallorossi.
Nove sono gli interisti a disposizione di Inzaghi, cinque erano titolari nel derby di Coppa (insieme ai milanisti Calabria e Tonali): Acerbi, Bastoni, Dimarco e Barella, ormai stabilmente nella truppa di Mancini, e Darmian, tornato a Coverciano di recente. E se D'Ambrosio e Gagliardini sono da tempo ai margini dell'azzurro, Bellanova (provato in uno stage) e Zanotti stanno ancora facendo la gavetta nelle nazionali giovanili. In totale vantano 66 presenze europee in stagione (Zanotti ha giocato solo in A) con 3 gol - pesanti - segnati tutti da Barella a Barcellona e Benfica.
Undici (dodici con Zaniolo, 4 presenze e un gol continentale) invece gli «italiani» di Mourinho nella sua Roma: contro il Bayer in campo erano in sei, l'omonimo del ct, Gianluca, e Belotti non convocati da un anno per problemi vari, Cristante, Spinazzola e Pellegrini tra i pilastri del gruppo azzurro attuale, e Bove (l'autore del gol qualificazione all'andata). El Shaarawy non veste la maglia azzurra da due anni, Volpato rappresenta il futuro prossimo, Faticanti - un'apparizione europea - e i 2004 Pisilli e Missori le promesse. Per tutti 88 presenze europee e 11 gol.
E per un allenatore che si chiama Italiano, non potevano mancare calciatori di casa nostra: undici gli azzurrabili nella Fiorentina, quattro a sfida nella semifinale col Basilea, dal portiere Terracciano che in azzurro paga la concorrenza feroce di tanti colleghi a Biraghi, Castrovilli e Bonaventura. Gli altri sette, dagli anziani Sirigu e Saponara ai giovani Bianco e Sottil, hanno dato il loro contributo ma difficilmente rivedranno l'azzurro dei grandi. In totale 83 presenze e 9 gol segnati.
«Adesso tiferemo per i successi finali - ha concluso Gravina -, sono convinto che
tutte e tre hanno buone possibilità. Per il futuro, l'auspicio è che, sostenendo il lavoro della Federazione su giovani, equilibrio economico-finanziario e stadi, questi risultati diventino sempre più continui nel tempo».
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