Almeno, quando era pazza, dall'Inter ci si poteva aspettare un po' di tutto. Con l'arrivo di Conte, però, questo aggettivo è finito in naftalina, a tal punto che neanche allo stadio si sente più il celebre inno e non solo per una questione di diritti, ma anche perché la nuova Inter sarebbe dovuta essere vincente, pragmatica e razionale, insomma non più pazza. Che poi, a dir il vero, lo è pure stata per un po', ma ora, tra problemi di campo e di società, quel giocattolo sembra si sia spaccato. Oggi guardando l'Inter l'unico aggettivo che viene in mente è apatica, perché la squadra di Inzaghi continua a galleggiare con difficoltà in questo stato di inerzia cronica, in cui si fa trasportare dal ciclo degli eventi senza riuscire a cambiare le cose a proprio vantaggio.
Certo, la sfortuna non manca come visto a Salerno, ma alla distanza rischia di diventare un alibi, sotto cui nascondere tutta la polvere. In questo momento ce n'è troppa e sta soffocando tutti i sogni di una stagione che, quantomeno all'interno dei confini nazionali, doveva essere ben diversa.
E stavolta non serve alzare il tappeto, perché i problemi dell'Inter sono sotto la luce del sole: attacco sterile, nervosismo, giocatori irriconoscibili ma soprattutto il venir meno di tutte le proprie certezze. Certezze che, tra le tante, portano il nome di Lautaro Martinez, Barella, Brozovic, Onana e ovviamente Romelu Lukaku. Di colpo, oltre all'aspetto tecnico, è mancata quella personalità che, in particolare quando non gira, ti permette comunque di centrare gli obiettivi. Non a caso c'è grande confusione anche sotto il punto di vista della leadership: troppi capitani (ben sei con la fascia quest'anno), ma ultimamente nessuno capace di caricarsi la squadra sulle spalle.
E quindi, come le tessere del domino, caduta una certezza, sono cadute tutte le altre, portando l'Inter in una crisi nera, con zero vittorie nelle ultime quattro di campionato, che mette in serio pericolo la qualificazione alla Champions.
Il problema è che nessuno, dall'allenatore alla vecchia guardia, sembra capace di portare un po' di serenità. Forse, per svoltare, servirebbe una grande prestazione e perché no, magari anche un po' pazza, in una partita cruciale. Ah, se solo ce ne fosse una a stretto giro
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.