Miracoli azzurri a Parigi

Una strepitosa Paolini in finale al Roland Garros. Ora la forte Swiatek. All'ultimo atto anche il doppio Bolelli-Vavassori. E oggi tocca a Sinner contro Alcaraz

Miracoli azzurri a Parigi
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«Grazie ragazzi», detto lottando tra il sorriso e l'emozione più di quanto abbia dovuto fare in campo. Jasmine Paolini è in finale al Roland Garros in un giorno che poi le finali sono due, visto che Vavassori e Bolelli arrivano a quella del doppio maschile togliendo a Nicola Pietrangeli (li perdonerà?) l'ultimo primato, perché era lui con Orlando Sirola ad aver giocato l'ultima nel 1959. Non ci si stupisce più di niente ormai, il tennis italiano continua a fare miracoli e noi ci stiamo abituando.

«Grazie ragazzi»: Jasmin saluta i fans così, in italiano, dopo aver battuto 6-3, 6-1 in 73 minuti Mirra Andreeva, che finisce in lacrime avendo capito che a 17 anni la tensione è ancora troppo grande per essere gestita. Non è ancora come la Paolini, maturata ora a 28, e che è riuscita a mettere insieme quel mix che le ha regalato la vita per farne qualcosa di grande: «Ho preso un po' di tutto dalle mie origini italiane, polacche e ghanesi, ed eccomi qui». A giocarsi domani il Roland Garros - dodici anni dopo Sara Errani, quattordici dopo la vittoria della Schiavone - con la numero uno del mondo Iga Swiatek: difficile, ovvio, però di impossibile adesso non c'è più nulla.

Grazie ragazza, perché ci stai facendo sognare, paladina di un tennis da prendere con simpatia, nel quale ha imparato a vincere le partite che deve vincere e di provare a vincere quelle una volta impossibili: «Con Mirra avevo perso a Madrid ed ero avanti 5-2 nel primo set. Quel match ce l'avevo bene in mente...». Infatti: in un paio di mesi è cambiato tutto, e questo non ha avuto storia, anche se non è stato certo una bellezza ed è stato giocato in un Philippe Chatrier - soprattutto all'inizio - più che mezzo vuoto, questo per dire la percezione che ha oggi il pubblico del tennis femminile (la Wta intende far qualcosa?). Ma chi se ne importa, noi abbiamo Jasmine, che sorride alla vita, ci fa divertire e sarà almeno numero 7 del mondo: «Sognare in grande? Ho imparato a farlo un po' tardi, ma ho capito che è la cosa più importante della vita. In passato mi dicevano che giocavo bene e avrei potuto far di più, ma io non ci credevo tanto. Poi i sono arrivati e primi risultati e qualcosa è cambiato: son piccolina ma ho trovato la via per giocare contro quelle più grandi di me. Io nella Top 10? Mi sembra incredibile, ma ora voglio divertirmi in finale e spero di riuscire a far venire i miei genitori».

Grazie ragazzi, perché c'è lei, ci sono Simone e Andrea, e perché oggi a

caccia di altre finali c'è Sinner contro Alcaraz (ore 14.30), ancora Jasmine con Errani (ore 13 contro Kostyuk-Ruse), volendo perfino Lorenzo Carboni nel torneo junior e sarebbe un en plein pazzesco. Impossibile, dite? Maddai

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