Sulla strada del ritorno c'è già la prima curva: gli ultrà avvisano Lukaku

Il cuore del tifo interista non dimentica lo sgarbo. "Si meriti gli applausi". Ma in molti fanno festa

Sulla strada del ritorno c'è già la prima curva: gli ultrà avvisano Lukaku

A Mauro Icardi era andata molto peggio. Anni di contestazioni, finite anche nella sua discussa autobiografia, cori e insulti ripetuti in più occasioni, fino al burrascoso addio dell'estate 2019, dopo che addirittura era già arrivato Lukaku, oggi oggetto di un nuovo comunicato degli ultrà dell'Inter. Quello che ha accolto la quasi conclusa operazione del rientro a Milano (tra oggi e domani possibile l'annuncio) non è esattamente un benvenuto, ma considerata l'aria che si respirava l'anno scorso, quando Lukaku se ne andò al Chelsea spargendo panico e risentimento nella tifoseria, poteva andargli molto peggio. Per quello che vale.

L'invito degli ultrà in soldoni è a non perdonare subito Lukaku, ma aspettare che si meriti a suon di gol il loro tifo. «La Curva Nord sostiene l'Inter e non farà alcuna contestazione al giocatore (nonostante il comportamento dell'estate scorsa); posto ciò nessuno deve andare ad accoglierlo con sciarpe o vessilli della Curva o dei gruppi che la compongono; tutto ciò che in futuro verrà eventualmente fatto nei suoi confronti dovrà guadagnarselo sul campo con umiltà e sudore»: un estratto dal comunicato, un invito che però almeno sui social non sembra avere convinto la maggioranza dei tifosi, felici per il colpaccio di Marotta, che sembra cancellare le difficoltà economiche dell'Inter. Non è esattamente così, ma mentre gli altri temporeggiano, l'Inter ha già praticamente portato a casa 3 acquisti: Onana, Lukaku e Mkhitaryan, che ieri ha fatto e superato le visite mediche.

Tutto fermo invece sul fronte Dybala: troppi attaccanti al momento in rosa e troppo alto il rischio di non riuscire a cederne almeno 2 se arrivasse subito anche l'argentino. Martinez è incedibile, almeno così ha ripetutamente detto Marotta. Fosse arrivata per lui l'offerta giusta, l'Inter non avrebbe dovuto cedere nessuno e avrebbe già preso Dybala. Così invece dovrà partire sicuramente un difensore, col PSG che al momento non arriva a offrire i 70 milioni chiesti dall'Inter per Skriniar, e appunto un paio di attaccanti: Sanchez (come Vidal) sarà il più duro da convincere e l'Inter oltre a cederlo gratuitamente dovrà pagargli una ricca buona uscita. Due eredità, i cileni, della gestione Conte. Intanto scoppia la grana Calhanoglu. Dalla Turchia è tornato sullo scudetto perso dopo il derby col Milan: «Sull'1-0 siamo stati sostituiti io e Perisic. L'allenatore ha contribuito alla sconfitta, gliel'ho anche detto». Le belle parole su Inzaghi non leniscono l'attacco. Si vedrà.

Ma Lukaku che torna a Milano è un'operazione che conviene anche al Chelsea, che perde sì circa la metà rispetto a quanto avrà a bilancio come quota ammortamento, ma non vedrà svalutarsi ulteriormente il giocatore. Il decreto Crescita è un risparmio per la persona fisica ma di fatto si traduce in un vantaggio per il club, che può offrire un ingaggio netto più elevato.

E in quanto padre, come da decreto, Lukaku potrebbe estendere tale beneficio fiscale fino al 2027. O fino al 2028, quando avrà 35 anni, semplicemente acquistando un immobile a Milano. Insomma, potrebbe non essere scontato che Big Rom resti in nerazzurro per una sola stagione.

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