Super Sommer non fa rimpiangere l'Onana in crisi

L'Inter all'esordio in Champions ha scoperto di non avere due squadre allo stesso livello: Asllani e Arnautovic male, Carlos Augusto vale Gosens

Super Sommer non fa rimpiangere l'Onana in crisi
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Non è sempre derby, non c'è solo Pioli sulla strada dell'Inter. Solo un guizzo di Lautaro, l'unico, le parate di Sommer e una buona dose di fortuna (2 pali) hanno consentito a Inzaghi di uscire indenne dalla bolgia basca di San Sebastian, debutto stagionale in Champions, da finalista uscente. E il giorno dopo è già tempo di bilanci, per quanto provvisori.

Il primo, il più evidente, è che per il momento le riserve cui il tecnico ha attinto a piene mani (5 cambi rispetto al derby) non sono all'altezza dei titolari. Cresceranno, forse. Ma chi dice (diceva?) delle 2 squadre a disposizione di Inzaghi, deve forse ricredersi. Esistono alternative importanti, ma c'erano anche l'anno scorso e probabilmente erano migliori. Là dove c'era Brozovic, che di fatto era diventato il vice-Calhanoglu, ora c'è Asllani, che anche a San Sebastian si è dimostrato molto acerbo, troppo. E tante volte è stato ignorato in campo dai compagni. Arnautovic, che pure ha grande esperienza e forse è solo fuori forma, di certo non vale Dzeko.

Carlos Augusto non è Roberto Carlos, nonostante l'assonanza, ed è una buona alternativa, esattamente e forse meno di Gosens, che se non altro era ormai integrato nel gioco nerazzurro. Dimarco è un'altra cosa e così il suo sinistro, cui sui calci da fermo è pari solo il destro di Calhanoglu: non avere in campo nessuno dei due priva Inzaghi di un'arma supplementare. Le qualità di Pavard non si possono discutere, parlano per lui la carriera con Francia e Bayern e la carta d'identità, 27 anni. Eppure il cambio di ruolo e di squadra sono ancora da metabolizzare: il soldatino Darmian può essere più importante.

Dove l'Inter ha certamente guadagnato è col portiere e la questione tecnica è secondaria. Che Onana (costato zero) con i piedi fosse più bravo di Sommer (costato 6) non lo discute nessuno, ma era impossibile rinunciare ai 52 milioni e mezzo che offriva lo United, anche perché poi, costruzioni dal basso a parte, un portiere deve innanzi tutto parare e tante volte lo scorso anno Onana era rimasto imbattuto con la complicità della buona sorte, che a Manchester sembra invece avergli voltato le spalle, enfatizzando in questo scorcio di stagione (6 partite, 14 gol subiti), più di un suo conosciuto difetto. Sommer invece a San Sebastian, dopo 4 tranquille partite di campionato, ha potuto dimostrare quanto è bravo e reattivo in mezzo ai pali: la respinta sul colpo di testa ravvicinato di Oyarzabal vale quanto un rigore parato. Restano le perplessità sull'altezza non eccelsa (183 cm) ma lo svizzero ci convive da quando ha iniziato a giocare.

Inzaghi vuole tenere tutti dentro al progetto: l'esperienza dell'ultima parte della scorsa stagione, col turnover scientifico applicato con criterio quasi aritmetico, gli aveva dato buoni frutti, fino a Istanbul e al quarto posto ritrovato in campionato.

A Empoli toccherà sicuramente a Frattesi, mentre non saranno ancora disponibili Cuadrado e Calhanoglu (con lui in campo, l'Inter ha vinto il 68% delle partite; senza di lui, solo il 33%: 3 su 9), più Sensi che si è di nuovo infortunato.

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