Tamberi vola sul mondo con il triplete dell'alto. E questo oro è tutto suo

Gimbo dopo Europei e Giochi conquista l'unica medaglia che ancora gli mancava

Tamberi vola sul mondo con il triplete dell'alto. E questo oro è tutto suo
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Budapest Lasciatemi volare, anche se a fine gara ad accompagnare il suo trionfo è Notti Magiche. Perché una notte così, la ricorderà tutta la vita. Gianmarco Tamberi è campione del mondo di salto in alto. Favolosa gara del 31enne marchigiano, che completa l'opera portandosi a casa l'oro nella rassegna iridata, l'unico che mancava alla sua bacheca ricchissima, dopo aver vinto tutto dappertutto. Oro ai Giochi Olimpici, oro al mondiale indoor, oro europeo all'aperto e in sala. Dall'America al Giappone, all'Europa. Cose dell'altro mondo, insomma E adesso che l'en-plein è completato, Gimbo è su una nuvola, lassù dove ha osato solo lui. Se invece si guarda al triplete Olimpiadi, Mondiali ed Europei, prima di lui nell'atletica italiana quest'impresa l'aveva ottenuta solo Alberto Cova nei 10.000 metri: oro ad Atene, titolo iridato a Helsinki nel 1983 e oro a cinque cerchi a Los Angeles. Gianmarco Tamberi è sempre più nella storia dello sport italiano. E forse, questa vittoria vale anche una seria candidatura al ruolo di portabandiera di Parigi 2024.

La gara di ieri sera è stata un susseguirsi di emozioni e di brividi. Perché con Gimbo, che non è mai stato fermo da quando è arrivato sul campo gara, non puoi non divertirti. Prima del via ha persino suonato la batteria di una band di contorno sul campo. Poi, al primo salto, ecco che Gimbo apre la gara con un errore piuttosto netto a 2,25. Così come il qatarino. Poi si riscatta. Ed è un crescendo rossiniano: l'asticella sale a 2,29 e Tamberi va a segno alla prima prova. Applaude a se stesso, non è soddisfatto. Ma riceve un'ovazione di applausi. La sfida entra nel vivo: Tamberi riesce a centrare subito il bersaglio anche a 2,33 e la curva azzurra impazzisce. Gimbo che fa segno: stiamo calmi. Ma intanto è secondo. Per le medaglie, diventa decisiva la misura di 2,36: sbaglia Barshim, sbagliano tutti gli altri al primo tentativo, non Tamberi, mentre lo statunitense JuVaughn Harrison risponde e supera la quota al secondo tentativo per prendersi l'argento alle spalle di Gimbo. Il bronzo invece con 2,33 va a Barshim, che aveva condiviso il titolo olimpico con l'azzurro. Ma Tamberi sperava in cuor suo: «Gli auguro il meglio, magari il secondo posto». E adesso l'oro è tutto suo. Da pelle d'oca. In chiusura altro show, con il tuffo nella vasca dei 3000 siepi.

Ma in un giorno così c'è spazio anche per Ayo. La Folorunso ha infatti conquistato la finale dei 400 metri ostacoli con il primato nazionale di 5389 (migliorato di 33 centesimi!). Splendida la cavalcata della ragazza di origini nigeriane, prima azzurra a scendere sotto i 54 secondi, che al traguardo quasi non si capacita del crono realizzato. «Sono successe cose miracolose.

Mia mamma mi ha spronata, mi ha detto in dialetto che quelle che erano venute qui non stavano a vendere arachidi», scherza Ayomide. La finale è in programma domani sera alle 21:50. Capitan Gimbo è già pronto a spronarla.

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