Tennis, rabbia Fognini dopo la sconfitta. "Non volevo giocare a mezzogiorno"

Fognini perde, esce dall'Atp di Roma e se la prende con tutti. L'unico sorriso è quando parla della prossima nascita del figlio

Tennis, rabbia Fognini dopo la sconfitta. "Non volevo giocare a mezzogiorno"

Fabio Fognini non altri pensieri se non per il figlio, nemmeno dopo la sconfitta per 6-3/6-3 rifilatagli da Zeverev. Alla conferenza post-partita si presenta con il telefono in mano: "Ora vado a vincere il mio torneo più grande" un chiaro riferimento alla prossima nascita del piccolo.

Fognini con il dito puntato

L'unico sorriso in una giornata buia. Il resto è solo un'accusa agli organizzatori, colpevoli secondo il tennista italiani di aver piazzato il suo match sul campo centrale in apertura. "Vogliamo dirla tutta? Avrei preferito giocare di sera, ma tanto qui a Roma quando chiedi una cosa fanno sempre il contrario. La verità è che le condizioni hanno favorito Zverez, a quest'ora il campo è più veloce..."

Ma l'invettiva di Fognini non si ferma qui. Nel mirino c'è anche l'arbitro svedese Lahyani: "Ha fatto una cazzata, ha chiamato buona una palla di Zverev che era fuori (ma l'occhio di falco dà torto a Fabio, ndr). Peccato. Peccato pure perché sul 5-3 per lui ero 40-15. Mi sarebbe piaciuto andare 4-5, avrei giocato col vento a favore... chissà. Anche perché lui, dopo non avermi lasciato niente nel primo set, nel secondo qualcosa mi stava concedendo. C'è amarezza, certo.

Ma sono felice perché sto giocando bene e in fondo ho perso contro un avversario che ha tutto per diventare presto il n°1 al mondo". Poi chiosa: "Ora però parto subito, prendo il primo volo e vado da Flavia".

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