Roman Abramovich lascia la presidenza del Chelsea: il magnate russo ha annunciato di aver consegnato la gestione della squadra londinese, di cui è proprietario, ad amministratori fiduciari della fondazione benefica dello stesso club.
Mentre il mondo dello sport continua a boicottare la Russia dopo la decisione di Vladimir Putin di invadere l'Ucraina mettendo sotto assedio Kiev, arriva l'annuncio di Abramovich, che ha deciso di staccarsi dalla società per via delle questioni legate al conflitto tra Russia e Ucraina. La notizia è stata rilanciata dalla stampa inglese attraverso una nota diramata dalla stessa società.
La nota
"Durante i miei quasi 20 anni di proprietà del Chelsea FC, ho sempre considerato il mio ruolo da custode del club, il cui compito è garantire il massimo successo che possiamo avere nel presente, oltre a costruire per il futuro, e allo stesso tempo svolgere un ruolo positivo nelle nostre comunità. Ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l'interesse del club. Rimango fedele a questi valori. Ecco perché oggi sto affidando agli amministratori della Fondazione di beneficenza del Chelsea la gestione e la cura del Chelsea FC. Credo che attualmente siano nella posizione migliore per prendersi cura degli interessi del club, dei giocatori, dello staff e dei tifosi".
Queste le parole di Abramovich, che non ha menzionato l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito di Putin, ma è evidente che la decisione sia legata al conflitto, con le relative sanzioni previste per la Russia.
Almeno per il momento dal punto di vista societario non sono previsti scossoni, il club non è in vendita e la gestione del club proseguirà come sotto la gestione Abramovich, compresi budget e il football plan per la stagione. Solo i poteri decisionali verranno trasferiti alla Chelsea Foundation, che dal punto di vista dell'amministrazione avrà in gestione il club e risulterà la nuova controllante della società.
Proprietario del Chelsea dal 2003, già da qualche tempo il magnate russo e amico personale di Putin, era di fatto, bandito dalla Gran Bretagna. In pratica ad Abramovich era stato praticamente impossibile risiedere a Londra, e la sua posizione era passata sotto la gestione dell'Unità per i casi speciali del ministero dell'Interno britannico, che fa parte del direttorio per la sicurezza e l'anti-terrorismo.
Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe di Mosca la situazione è prevedibilmente precipitata, e già cominciava a suscitare polemiche anche la sua posizione di proprietario del Chelsea.
Negli ultimi giorni, infatti, il deputato laburista Chris Bryant aveva chiesto alla Camera il sequestro dei beni del proprietario dei Blues e se fosse il caso che continuasse ad essere patron del club, per via dei suoi legami con Putin. Il magnate russo lascia la gestione del club londinese alla vigilia della finale di Carabao Cup contro il Liverpool.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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