Ti batto e poi ti spenno. Doppia lezione alle big del modello Sassuolo

Berardi piace al Milan, Raspadori alla Juve, su Scamacca c'è l'Inter. E poi Traore, Lopez...

Ti batto e poi ti spenno. Doppia lezione alle big del modello Sassuolo

Chiamatela l'amazzabig. C'è un'unica squadra di Serie A capace quest'anno di violare San Siro (due volte) e l'Allianz Stadium, battendo in casa loro le 3 storiche grandi del nostro calcio (Juventus, Milan e Inter in rigoroso ordine cronologico): è il Sassuolo che nei big match si esalta. Per informazioni chiedere anche a Lazio, Fiorentina e Atalanta, tutte e 3 battute tra le mura amiche del Mapei Stadium. Solo il Napoli (per ora) ha resistito alla legge neroverde, strappando il 2-2 in Emilia in attesa del ritorno al San Paolo-Maradona ai primi di maggio. Gli exploit della truppa di Alessio Dionisi (al debutto da allenatore in A) non sono passati inosservati e hanno reso il club della famiglia Squinzi la più rinomata gioielleria del calcio italiano. Almeno 6 i talenti in rampa di lancio e che fanno gola alle big italiane e straniere. All'insegna di una sorta di prima ti batto e poi ti spenno.

Eh già, perché le stelline di casa Sassuolo sono tutte, decisamente, costose. A partire da capitan Berardi, per il quale servono 30 milioni. Troppi secondo il Milan che lo valuta la metà. A meno di una formula di acquisto invitante (prestito con diritto di riscatto che può diventare obbligo a determinate condizioni) ma a cifre comunque più contenute. Al numero 25, proposto 20 giorni fa alla Juventus con scarso successo, pensa anche la Roma per il dopo Zaniolo (prima scelta proprio della Vecchia Signora). La strada di Milano, sponda nerazzurra, appare pronto a prenderla Gianluca Scamacca. Il goleador romano è apprezzato da Arsenal e Dortmund, ma preferisce restare in Italia e per questo Marotta da tempo è balzato in pole. Per strapparlo al Sassuolo servono 40 milioni (pagabili in 4 esercizi), ma l'Inter conta di abbassare l'investimento inserendo 1-2 contropartite tecniche (a Carnevali piacciono i giovani Pirola e Casadei). La stessa Inter così come Juventus e Roma (vanta il 30% sulla rivendita) tengono d'occhio con estremo interesse pure Davide Frattesi, incoronato nei giorni scorsi da Claudio Marchisio come suo erede. Per l'ex Monza servono 25 milioni. Tanti quanti ne servono per soffiare a Dionisi il suo metronomo. Quel Maxime Lopez che Sarri vorrebbe alla Lazio e che piace parecchio pure fuori dai confini nazionali (Lione, Monaco, Villarreal e Atletico Madrid lo hanno già fatto visionare). E non finisce qui, perché in rampa di lancio c'è Giacomo Raspadori. Per l'attaccante i dirigenti neroverdi a gennaio hanno detto no a un'offerta da 25 milioni del Newcastle, convinti di venderlo ad almeno 35. Sul classe 2000 è vigile la Juve che pensa a Jack per il dopo Morata, qualora l'Atletico Madrid non concedesse un robusto sconto sul prezzo del diritto di riscatto (da 35 a 18-20 milioni).

Insomma, sulla via Emilia c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Senza dimenticare l'ultimo diamante esploso alla corte di Dionisi: Junior Traore per il quale Spalletti farebbe carte false per portarlo a Napoli come dopo Insigne. Occhio anche al Milan: dovesse arrivare un'offertona per Leao (Man City o PSG), l'ivoriano diventerebbe molto più di un'idea come sostituto del funambolo portoghese.

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