Toro medicina per Juric, Dybala e la Roma: un dolcetto da 3 punti

Il tecnico ex dei granata rimane in sella, la Joya ritrova il gol su azione, il risultato è l'unica nota positiva

Toro medicina per Juric, Dybala e la Roma: un dolcetto da 3 punti
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Nella notte delle streghe e dei fantasmi il Torino si rivela la medicina - più un palliativo per la verità - per Juric (l'atteso ex), Paulo Dybala (ultimo gol su azione in A proprio ai granata otto mesi fa) e la Roma (con nessun'altra squadra vanta 70 successi nella massima serie). Una notte da dolcetto - vittoria dopo un mese in campionato - e non da scherzetto, ma soprattutto una boccata d'ossigeno per la polveriera giallorossa. Agitata dalla disfatta di Firenze e dai malumori del gruppo verso il tecnico croato. Che alla vigilia aveva «perdonato» i ribelli del Franchi (Mancini titolare, Cristante in campo nell'ultimo quarto d'ora) ma aveva richiamato la truppa alle sue responsabilità.

Risultato: all'Olimpico una prova determinata solo per mezz'ora che è però bastata a domare un Toro che ha punto poco o nulla. Juric si regala così almeno un'altra sfida da ex, quella di domenica a Verona, anche se la sua Roma resta lontana dal convincere e dal far luccicare gli occhi. E il pubblico della Curva Sud ha addirittura fischiato i giocatori dopo il triplice fischio finale e nonostante la vittoria: durante la gara, quelli più sonori erano toccati a capitan Pellegrini, schierato a partita in corso per un infortunio in allenamento, e a Cristante.

Sarà un caso, ma la Joya ritrova la via del gol - ringraziando il granata Linetty per l'errato retropassaggio - nella gara in cui si riavvicina alla porta sia pure come falso nove per l'assenza del febbricitante Dovbyk. È il nono centro per l'argentino in venti sfide contro il Torino in cui per altro è imbattuto (12 vittorie e otto pareggi). Dybala eguaglia pure Higuain nelle reti (125) segnate in A, terzi solo a Batistuta e Crespo.

La Roma gioca con un ritmo alto schiacciando gli avversari per 30 minuti, trova il gol con Dybala (che però calerà nella ripresa) e gestisce la partita senza riuscire a chiuderla prima del 94', mentre il portiere Svilar deve regalare il solito intervento provvidenziale sul promettente Njie.

Un'altra vittoria da «corto muso» che è più che altro un brodino caldo per una squadra che mostra limiti di personalità e di gioco. Nella notte delle streghe e dei fantasmi arriva se non altro il dolcetto dei tre punti.

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