Warren Barguil si conferma il migliore scalatore del Tour de France e vince la tappa regina della Grande Boucle da Briancon al monte Izoard. Ma la notizia del giorno è un'altra, ovvero il secondo crollo consecutivo di Fabio Aru, incapace di tenere il ritmo dei migliori fin dalle prime battute dell'ascesa finale e arrivato a circa un minuto dai grandi rivali Froome, Bardet e Uran.
Diciottesima tappa del Tour de France, 179 km tra Briancon e l'Izoard, ultima chiamata per un Fabio Aru giù dal podio e staccato di 53 secondi dal leader della classifica generale Chris Froome. Due le grandi salite alpine in programma, Col de Vars e Izoard, dove è fissato l'arrivo. Plotone spezzato in due gruppi fin dai primi chilometri, con 54 uomini in fuga che maturano un vantaggio massimo di 8 minuti sul gruppo maglia gialla.
Delle squadre a supporto dei big della generale, il leader della corsa Chris Froome è il solo senza compagni di squadra nella fuga, mentre ci sono Grivko, Kozhatayev, Lutsenko e Valgren per l'Astana di Aru, Bakelants e Gautier per l'Ag2r di Bardet, Rolle, Simon Clarke e Talansky per la Cannondale di Rigoberto Uran.
Poco prima della penultima ascesa di giornata (Col de Vars, 9,3 km con pendenza media al 7,5%), il gruppo dei fuggitivi si spacca in due tronconi. Dei 25 attaccanti che formano il gruppetto di testa, al passaggio sul Gpm del Vars rimangono in 4: Gallopin, Atapuma, Sicard e il kazako Lutsenko, mentre nel gruppo maglia gialla c'è ancora una fase di studio.
Nel momento in cui i 4 fuggitivi vengono agganciati da altri 6 contrattaccanti, tra cui l'italiano Diego Ulissi, la selezione fatta nel gruppo maglia gialla screma a circa 25 le unità rimaste attorno a Froome. La situazione rimane bloccata per tutto il Vars e fino all'inizio dell'ascesa alla salita finale della giornata, il durissimo Izoard (14,1 km al 7,3 per cento).
Ancora a 10 km dal traguardo, nonostante l'andatura sostenuta degli uomini di Bardet il gruppo maglia gialla continua a essere formato da una trentina di corridori.
Lutsenko prova ad andare tutto solo verso il traguardo dell'Izoard, ma la salita è durissima. Al suo inseguimento, staccati di circa due minuti, sette uomini: Gallopin, Navarro, Edet, Molard, Ulissi, Hardy e il colombiano Atapuma, con quest'ultimo che fa tutto da solo raggiungendo e staccando il corridore kazako.
Finalmente, con l'inizio delle prime rampe dell'Izoard, il gruppo maglia gialla si sfalda. Purtroppo cede subito Aru, con anche Daniel Martin in difficoltà, ma lo scalatore sardo stringe i denti e riesce a riportarsi sul gruppo dei migliori guidato da Landa e Chris Froome, i più freschi insieme a Uran e Bardet. Con loro anche Quintana e tutti gli altri big.
Ma al secondo scatto in testa Fabio Aru cede di nuovo, preferendo andar su con il suo passo. Atapuma non ce la fa più e Barguil gli sta alle costole, mentre nel gruppo dei migliori Landa rompe gli indugi e lascia sul posto tutti tranne Martin, che stringendo i denti prova a tenere il passo dello spagnolo del team Sky.
Ancora emozioni con il primo scatto in questo Tour di Louis Mentjes, a cui rispondono Bardet, Uran e Froome, mentre Aru si mantiene a un centinaio di metri di distanza dai migliori. Barguil raggiunge il colombiano ai -1,5 km dalla vetta e s'invola verso la vittoria in solitaria: dietro a lui arrivano a 20 secondi Atapuma, Bardet, Froome e Uran.
Landa, leggermente attardato, taglia il traguardo a 31 secondi da Barguil, mentre uno stremato Fabio Aru giunge a 1
minuto e 22 secondi dal vincitore della tappa. Un distacco che gli fa perdere il quarto posto nella classifica generale a favore di Landa. Unica buona notizia, il mantenimento della quinta piazza davanti all'irlandese Martin.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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