Dopo il Tour degli sloveni, ecco il Giro dei portoghesi

Guerreiro vince il tappone appenninico, Almeida resta in maglia rosa per il settimo giorno di fila. Oggi riposo

Dopo il Tour degli sloveni, ecco il Giro dei portoghesi

Dopo il Tour degli sloveni, eccoci al Giro dei portoghesi. Non parliamo di infiltrati o di non paganti, perché in verità al Giro sono in tanti a pagare, soprattutto quelli che ieri non sono stati in grado di contrastare il 26enne portoghese Ruben Guerreiro, che si porta a casa la tappa numero 9 - da San Salvo a Roccaraso, 208 km -, dopo uno sprint a due con lo spagnolo Jonathan Castroviejo. Non sappiamo se questo Giro possa piacere a CR7, ma sicuramente piace ai portoghesi, in modo particolare a JA7, Joao Almeida che per il settimo giorno consecutivo è in rosa e va al riposo con ben più di un motivo per essere soddisfatto. Doveva essere attaccato, ma alla fine controlla e perde il giusto, senza tremare, se non per il freddo.

Insomma, in questa tappa gelata, la corsa è congelata. Chi si doveva muovere non lo fa. Alla fine, ma proprio alla fine, c'è qualche puntura di spillo, che in ogni caso fa male. Quella di ieri poteva essere una buona opportunità per provare a guadagnare qualcosa, ma nessuno ha il coraggio di osare. Soprattutto in chiave terza settimana, che da programma è semplicemente stupenda, ma viste le incertezze meteo è tutta in forse. Si riuscirà a salire sullo Stelvio? Si potrà andare sul Colle dell'Agnello e sull'Izoard? Ah, saperlo. È una speranza. Di mezzo, poi, c'è sempre l'incognita dei contagi Covid: che terza settimana ci sarà? O meglio, ci sarà una terza settimana?

Con questo scenario e con questi interrogativi, ieri molti corridori del Giro si sarebbero dovuti portare avanti con il lavoro a cominciare dal nostro Nibali, il quale non è stato proprio con le mani in mano, facendo muovere nel finale la squadra. Poi il siciliano si è ben presto riposizionato in mezzo al gruppo bloccato dal freddo, subendo anche un arrivo troppo esplosivo e pagando secondi preziosi.

Li perde soprattutto da Jakob Fuglsang, il danese ex compagno di squadra, che l'altro giorno l'aveva attaccato verbalmente: «È invidioso di me: sono stato suo gregario e da due anni vado più forte, cosa che fatica a digerire», ha detto. Lo Squalo, ieri, più soft: «Siamo amici: i giornalisti ci hanno messo un po' di peperoncino». C'è chi parla di smentita, ma il danese non si smentisce sul traguardo di Roccaraso dove ruba 14 all'ex capitano. Meglio di tutti fa Kelderman, anche se il più pericoloso, a questo punto, è proprio il giovane portoghese Joao Almeida.

Per il resto ha tutto per essere felice, JA7.

Oggi riposo, poi settimana di relativa fatica, con una bellissima cronometro sulle strade del Prosecco sabato prossimo: 34 km contro il tempo, da Conegliano a Valdobbiadene dove JA7 può aumentare il proprio vantaggio. Se poi questo Giro non dovesse essere lungo e alto, quindi di tre settimane e con Stelvio, Agnello e Izoard, Almeida a Valdobbiadene può festeggiare ben più di una semplice tappa.

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