A rileggere la famosa opinione di Alberto Camus («non c'è luogo al mondo in cui l'uomo è più felice che in uno stadio di calcio») quelli del Milan ieri hanno fatto un pensierino. Perché il destino di questa complicata qualificazione in Champions league che vale qualcosa, in materia di immagine, dell'incasso di quasi 10 milioni, può passare da una notte felice trascorsa al Maksimir di Zagabria che è la tana inaccessibile della Dinamo, una sorta di vulcano a cielo aperto dove il Chelsea ha perso la prima del girone compromettendo la stagione di Tuchel, esonerato subito dopo per quella sconfitta dolorosa. «Sarà molto dura per il Milan» è la profezia scontata di Zvomir Boban, croato di Zagabria doc, braccio destro di Ceferin all'Uefa, il quale si ritrova al centro di un altro derby del cuore. «Perché queste sono le mie due squadre» spiega in modo didascalico. Dal Milan di Elliott Boban, chiamato da Maldini a condividere la stagione da dirigente, uscì sbattendo la porta, licenziato per giusta causa dopo una polemica intervista. Portò poi il club davanti al giudice del lavoro per ottenere il pagamento di una ricca buonuscita. Solo i rapporti con Paolo Maldini e con il mondo dei tifosi sono rimasti intatti e chi ha buona memoria ricorda il pronostico col quale presentò, informalmente, ad alcuni cronisti conosciuti da calciatore, l'acquisto di Leao («questo diventerà un crack»).
Non c'è bisogno di Boban, presente allo stadio stasera, per capire quale tipo di clima troverà il Milan (scortato da 1.500 curvaioli) che ha un disperato bisogno di fare risultato in attesa di scoprire l'esito della seconda sfida del girone, Chelsea-Salisburgo, altrettanto importante. Lo ricorda Pioli («Non hanno mai perso quest'anno»), lo documentano i risultati, specie quelli collezionati in campionato, lo segnalano i precedenti del tifo locale e lo testimonia persino il film della sfida di San Siro riaperta sul 2 a 1 per una distrazione difensiva collettiva dal solito Orsic, l'eversore celebrato del Chelsea, prima del 3 a 1 liberatorio di Pobega. Partito ieri pomeriggio senza Dest ma con Diaz a bordo, il Milan pensa a una soluzione diversa rispetto a quella utilizzata con il Monza riportando nello schieramento i protagonisti risparmiati sabato sera a San Siro.
Qui si parla di Kalulu e Gabbia (per sostituire lo squalificato Tomori) in difesa, Tonali a centrocampo, Giroud, Leao col probabile contributo di Rebic e Krunic, due tipi altrettanto tosti per un rivale dotato di grande temperamento e corsa. Pioli deve puntare sulla sua maggiore qualità ma non sarà sufficiente.
Perché in certe occasioni bisogna aggiungere la maturità necessaria e anche lo spirito di adattamento al clima infuocato della sfida. Avere i nervi saldi, senza reagire dinanzi a qualche provocazione, è il classico segreto per riuscire nell'impresa.
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