Fatal Verona a chi?

Trasferta che evoca brutti ricordi al Milan contestato. Fonseca a rischio esonero. Otto assenti, Morata malato, l'enigma Theo

Fatal Verona a chi?
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Non è soltanto l'evocazione dalla famosa maledizione calcistica, la fatal Verona, a rendere inquieto il viaggio di questa sera del Milan a Verona reduce tra l'altro dal successo sorprendente di Parma. No. C'è la lunga lista di assenti eccellenti (ben 8, ultimo ad aggiungersi Morata a letto con febbre e tonsillite) e poi il clima di contestazione dura e pura che circonda il club e le voci sul rischio esonero riferito allo stesso Fonseca a trasformare questo viaggio in un altro snodo della stagione. «Non mi sento a rischio, ci sono cose che all'esterno non sanno» continua a ripetere l'interessato quasi per ricacciare indietro il chiacchiericcio di queste ultime ore che non tiene conto naturalmente delle assicurazioni provenienti dagli uffici di casa Milan. È il Milan uscito con un mortificante 0 a 0 col Genoa a meritare tutto questo, compresa la contestazione della curva sud nei confronti della quale il tecnico portoghese ha parole di dolce comprensione («capiamo e rispettiamo le proteste dei tifosi»). Solo che a questo punto della stagione, con il distacco enorme dalla zona scudetto e quello dalla zona Champions, altri passi falsi possono soltanto sigillare la crisi tecnica del Milan. «Voi non vedete gli allenamenti ma posso garantire che il clima a Milanello è tutt'altro che depresso» spiega il portoghese.

Definizione quest'ultima che Fonseca non raccoglie e anzi rilancia, sul merito, sostenendo che «le difficoltà non sono tecniche o tattiche ma caratteriali e non da adesso» così per riproporre la data da lui identificata, e cioè dalle ultime 10 partite della scorsa stagione, più o meno - per intenderci - dalla doppia sfida di Europa league con la Roma persa nettamente. In più, a rendere ancora più complicato il suo lavoro, c'è poi la questione Theo Hernandez, già escluso dalla partita col Genoa e secondo talune previsioni destinato a rientrare nonostante le parole del tecnico abbiano fatto pensare altro. «Quella di Theo non è una punizione ma un tentativo di rimettere in sesto la sua condizione fisica, voglio farlo tornare al top» assicura Fonseca e probabilmente in vista del mese di gennaio dove ci saranno Supercoppa e le due sfide di Champions decisive per conquistare l'eventuale qualificazione diretta agli ottavi. L'ultimo Theo, in effetti, è con le gomme sgonfie e non è riuscito mai a imporre i suoi ritmi prepotenti ma in assenza di tante pedine a Verona sarebbe utile anche a scartamento ridotto nonostante il talento di Jimenez e la necessità appunto di ricorrere ancora una volta a qualche altro deb come Liberali.

Infine anche sul fronte aperto del mercato, c'è la disponibilità di club e tecnico a prendere in considerazione l'opportunità di puntellare la rosa nonostante il piano di recuperare le risorse a centrocampo di Bennacer liberando Terracciano e Jovic per avere due posti liberi.

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