Non è un Mondiale e nemmeno un Europeo, ma dominare la Francia in casa sua nella prima serata della nuova Nations League regala all'Italia del calcio un sorriso grande così. Bravo Spalletti a cambiare rotta e spartito, bravissimi i giocatori a interpretare il nuovo copione: gli azzurri non battevano i Bleus dal 2008, in trasferta addirittura dal 1954. Finisce 1-3 in un Parco dei Principi illuso da Barcola e ammutolito dalle prodezze di Dimarco, Frattesi e Raspadori: 3 gol, uno più bello dell'altro.
Eppure l'inizio sembrava la fine o, meglio ancora, la coda lunga dell'Europeo: errore di Di Lorenzo, sempre lui, e Barcola subito in gol. Donnarumma non fa nemmeno in tempo a calzare correttamente i guanti: 14 secondi, il gol più rapido subito nella storia della Nazionale. E invece non era la fine, ma l'inizio della riscossa. Frattesi centra immediatamente la traversa, sbagliando un gol già fatto. Lì l'Italia si ritrova. Il canovaccio è più semplice di quello malamente recitato in estate, soprattutto è più adatto ai nostri calciatori. Solo Retegui sembra troppo isolato, ma la colpa è più di un modesto Pellegrini che del modulo.
Il palleggio in mezzo al campo e il grande lavoro degli esterni rimettono in sella l'Italia dopo lo choc iniziale. Ricci è ancora acerbo, ma è molto ordinato e sfrontato, non ha paura di osare nemmeno al debutto da titolare. Peccato non averlo capito a giugno, quando fu colpevolmente lasciato a casa. L'uomo in più è Tonali: gambe e testa, posizione e coraggio. La differenza fra avercelo o non avercelo è totale, anche ora che non è ancora al massimo. Le sventagliate di Cambiaso da un lato all'altro sono sempre importanti, anche se lo juventino soffre molto in fase difensiva. Dimarco ha il merito del gol, ma non solo quello. Occupa la fascia con personalità e stringe quando serve, come ha imparato a fare con Inzaghi.
Francia bene con la palla, almeno nel primo tempo. Molto meno bene senza, peraltro per tutta la partita. Deschamps pesca Olise dall'Olimpica e scopre di avere un nuovo titolare: sconosciuto ai più, il mancino appena acquistato dal Bayern Monaco (50 milioni) diventerà famoso in fretta. Come Barcola, erede di ruolo di Mbappé nel PSG ed evidentemente anche in nazionale, visto che di fatto ruba al capitano le zolle preferite. Mbappé fa il centravanti a tempo pieno, evidentemente rassegnato al ruolo in cui sarà più utilizzato anche dal Madrid.
Qualche sgasata, un paio di tiri, ma Kyky sembra ancora dentro al tunnel in cui è entrato agli Europei. Come in Germania, resta molto alta l'impressione che con così tanto talento non dovrebbe essere difficile giocare un calcio migliore. Ma Deschamps non lo tocca nessuno, chissà fino a quando.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.