Tudor a lezione da Ranieri che sa bene come ci si rialza

Il croato: "Non è decisiva. Ma abbiamo lavorato bene"

Tudor a lezione da Ranieri che sa bene come ci si rialza
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Torino - Igor Tudor è stato chiamato per portare la Juventus in Champions, lo sanno tutti e lo sa lui per primo. Stasera, a Roma contro la squadra di Ranieri che arriva da sette vittorie in fila e che in classifica è distanziata di sole tre lunghezze, andrà in scena uno scontro diretto vero e proprio: nessuno, dalle parti del Colosseo, si sarebbe aspettato tanto fino a un paio di mesi fa. Eppure la classifica non mente: bianconeri e giallorossi sono in lotta per lo stesso traguardo e, se la gara odierna non finirà in pareggio, la vincente potrà sentirsi legittimamente più vicina all'obiettivo. «Quando sono arrivato, ho trovato la squadra in un brutto momento, ma ci siamo rialzati e abbiamo cominciato a pedalare così ieri Tudor -. Quanto tempo serva non lo so io e non lo sa nessuno». Traduzione, se serve: il gruppo aveva le gomme sgonfie sotto tutti i punti di vista, ci siamo messi a lavorare e vedremo come andrà a finire. Non è un mettere le mani avanti, quanto piuttosto una sana dose di realismo da tenere bene in mente. Il tutto, mentre Thiago Motta ha spiegato in un'intervista al Corriere della Sera di non avere mai sentito la squadra contro, di avere avuto rapporti correttissimi con chiunque e di non avere mai litigato con Giuntoli: «Eravamo a un punto dal quarto posto, in piena corsa per quanto chiesto a inizio stagione».

Comunque sia, a otto giornate dal termine del campionato, guardare avanti è obbligatorio: «Sarà una gara importante, ma non decisiva ancora Tudor -. Abbiamo lavorato bene tutta la settimana, finalmente al completo. Per crescere bisogna migliorare in ogni aspetto: la struttura, lo stile, le due fasi, dove vuoi andare quando hai la palla. Non devi rinunciare a niente e tutti i giocatori hanno dimostrato grande voglia. Le partite si possono vincere o perdere per un dettaglio, per un caso, però non si va a giocare dicendo vinciamo, ma preparandosi per andare a vincere. L'unica cosa che non può succedere è che in campo non siamo quello che abbiamo preparato». «Mi aspetto una grande partita le parole di Ranieri . Noi abbiamo un calendario difficile, ma anche gli altri non sono messi meglio. Cercheremo di rendere complicata ogni gara ai nostri avversari. Il mio esonero alla Juve nel 2009? Non fu nulla di traumatico.

Se un giorno scriverò un libro, dirò la verità sulla mia esperienza in bianconero che per ora conosciamo solo io e le due persone che erano a capo della società all'epoca (Blanc e Cobolli Gigli, con Secco ds, ndr)».

Anche in questo caso, storia che fu. Meglio badare all'oggi: Vlahovic e Yildiz proveranno a fare male da un lato, Dovbyk e l'ex Soulè dall'altro. Con un piazzamento Champions da provare ad acciuffare.

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