È tornata la musichetta, la musichetta suggestiva della Champions league. È andata benino alla Juve, quasi tutto italiano il girone dell'Inter stretta tra due milanisti (Ancelotti e De Zerbi), particolarmente equilibrato il raggruppamento dell'Atalanta, il Milan è tornato dopo 7 anni nella competizione e ha ritrovato - uno scherzo del destino - l'Atletico Madrid che lo eliminò nel 2014. Essien, centrocampista rossonero schierato in quella sfida da Seedorf allenatore, deputato al sorteggio con Ivanovic non ha avuto la mano felice. Nello scenario complessivo di questa edizione partita da Istanbul e attesa il 28 maggio alla finalissima di San Pietroburgo, spicca il derby del Golfo, posizionato nel girone a dove sono finiti i due cugini sceicchi, i più ricchi e spendaccioni della compagnia, Manchester City e Psg per la gioia di Ceferin, presidente dell'Uefa che li ha adottati chiudendo tutte e due gli occhi sui rispettivi bilanci. Ovunque finisse CR7 in questi ultimi giorni di mercato, a Parigi o a Manchester, non cambierebbe granchè. L'urna ha completato il girone più ricco della storia con la rivelazione del Lipsia e i campioni del Belgio (Bruges). Quella sfida, di sicuro, diventerà la grande attrazione dei prossimi mesi. E le tv di tutto il mondo sono in attesa di conoscere sabato il calendario della manifestazione.
Allegri può strizzare l'occhio alla ritrovata coppa dalle grandi orecchie. È finito con il Chelsea, campione in carica, che può schierare il nuovo gioiello, Lukaku, d'accordo ma alle loro spalle lo Zenit e gli svedesi del Malmoe (allenati da una vecchia conoscenza di Milanello, Tomasson) non sono in grado di togliergli il sonno. Notti agitate invece vivranno Paolo Maldini e Stefano Pioli (arriva anche Bakayoko) perché il ritorno nell'Europa che conta ha coinciso, partendo dalla quarta fascia, con un girone di ferro dominato dai due colossi, l'Atletico di Simeone appunto e il Liverpool di Klopp, proprio gli inglesi contro i quali nel 2007 l'ex capitano degli in vincibili alzò la settima della sua strepitosa collezione. C'è anche il Porto, che a marzo ha eliminato la Juve di Pirlo. Simone Inzaghi è subito messo di fronte al primo confronto a distanza con Antonio Conte: l'anno scorso, l'Inter, proprio contro Real e Shakhtar, compromise la qualificazione. A San Siro, uno svarione di Vidal (rigore procurato) con il Real azzoppò i neroazzurri. Ancelotti sta aspettando Mbappè: con o senza, cambia. Si giocherà nel nuovo Bernabeu ristrutturato perché il Real tornerà a casa subito dopo la sosta.
Occhio all'Atalanta: sono in pochi a temerla ma nelle recenti apparizioni ha sempre stupito. Il suo girone, con Villareal, Manchester United e gli svizzeri dello Young Boys, consente di rimettere in fila almeno un paio di rivali.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.