Vale, incidente in allenamento Gamba rotta e addio Mondiale

Rossi ko facendo enduro: frattura di tibia e perone dell'arto destro, lo stesso spaccato nel 2010. L'operazione già nella notte

Benny Casadei Lucchi

È un'Italia stregata, è un mondiale stregato, è il dio dei motori che dice cose, insiste, quasi s'accanisce mandando messaggi a lui, soprattutto a lui: Valentino Rossi. Ieri pomeriggio, ad esempio, moto da Enduro che romba e corre e salta, Vale forse in sella per allenamento, forse solo per svago con gli amici sulla pista di casa della sua Academy, a scorrazzare per Tavullia e dintorni. La moto che impazzisce, il campione che perde controllo e cade rovinosamente a terra e quel forte dolore alla gamba destra. Poi la corsa all'ospedale di Urbino, le visite, e una voce che si diffonde: per Vale frattura a tibia e perone.

Valentino ferito, dunque, Valentino in ospedale, Valentino che di nuovo, alla vigilia di una gara in Italia, a Misano, domenica prossima, si ritrova a lottare con la sorte e le ferite. Come quel giorno di fine primavera, pochi mesi fa, era maggio, mancava una manciata di giorni al Gran premio d'Italia al Mugello, quando era finito rovinosamente a terra. Allora fu una fortissima contusione al petto e dolori, tanti, e una notte trascorsa in ospedale. Molti controlli e molta paura, e il suo popolo di tifosi in apprensione prima per la salute e subito poi, una volta capito che non era in condizioni preoccupanti, per la partecipazione del campione alla corsa del Mugello. E Vale, ammaccato ma sorridente, prese parte a quella gara.

Stavolta però il finale non potrà essere quello del Mugello. Perché la frattura di tibia e perone non lo concede, perché Valentino è stato operato nella notte (o al più tardi lo sarà stamane), perché la gamba destra è la stessa martoriata nell'incidente di sette anni fa.

Già, Italia stregata, Italia maledetta, quel sabato mattina nelle libere proprio al Mugello Rossi si maciullò la gamba. Sarebbe rientrato tre Gran premi dopo, un mese e mezzo. All'epoca lottava con Lorenzo per il titolo. Disse addio al mondiale.

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