È un'Italia stregata, è un mondiale stregato, sembra quasi che il dio dei motori voglia dire cose, insista e quasi s'accanisca mandando messaggi a lui, soprattutto a lui: Valentino Rossi. Ieri pomeriggio, ancora. Di nuovo. Ma perché? Moto da Enduro che romba e corre e accelera su e giù per i sali e scendi di Perchiule, vicino a Urbania, nel pesarese, Vale in sella che si allena, spinge, sgasa, salta, imposta la curva e come mille altre volte punta la gamba destra per trovare equilibrio solo che il piede resta incastrato sotto una pietra e la botta o, più probabile, la contorsione innaturale è terribile. Fine. Poi la corsa all'ospedale di Urbino, le visite, e una voce che si diffonde: per Vale frattura a tibia e perone. Questo confidano, in attesa delle lastre, la mamma Stefania e il fratello Luca subito arrivati in ospedale.
Valentino ferito, dunque, Valentino ricoverato, Valentino che di nuovo, alla vigilia di una gara in Italia, quella di domenica prossima a Misano, si ritrova a lottare con la sorte e le ferite. Come se il decimo titolo mondiale fosse maledetto, come se conquistarlo dovesse ogni volta diventare un'impresa contro tutto e contro tutti, come se le gare di casa dovessero necessariamente diventare delle corse ad ostacoli. Basti pensare a quel giorno di fine primavera, pochi mesi fa, era maggio, mancava poco più di una settimana al Gran premio d'Italia al Mugello, quando il nove volte campione del mondo finì rovinosamente a terra. Allora fu una fortissima contusione al petto e dolori, tanti, e una notte trascorsa in ospedale. Seguirono molti controlli e molta paura con il suo popolo di tifosi in apprensione prima per la salute e subito dopo, una volta capito che non era in condizioni preoccupanti, per la partecipazione alla corsa di casa. Un Gp a cui Vale, ammaccato ma sorridente, avrebbe poi preso parte.
Stavolta però il finale non potrà essere quello di pochi mesi fa. Perché la frattura di tibia e perone non lo concede, perché Valentino è stato operato nella notte (o al più tardi lo sarà stamane), perché ancora ieri a tarda sera si valutava se trasferirlo all'ospedale di Rimini, perché all'Ansa suo papà Graziano ha detto «la gamba gli fa molto male e Valentino non è ottimista... è un casino» e perché la gamba destra è la stessa martoriata nell'incidente di sette anni fa. Già, ancora Italia stregata.
Era il Gp del Mugello, era un sabato mattina di libere quando Rossi si maciullò la gamba. Sarebbe rientrato tre Gran premi dopo, un mese e mezzo. Ora si vocifera due gare. All'epoca stava lottando con Lorenzo per il titolo. Disse addio al mondiale.
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