''Perdonare Marquez? Impossibile. Quando ripenso a quei giorni ho le stesse sensazioni di allora e sono passati sei anni mi pare difficile che possano cambiare'' ha risposto così Valentino Rossi riaccendendo la vecchia rivalità con il pilota spagnolo Marc Marquez.
Spazzare via l'onta della scorsa stagione, costellata da errori, problemi tecnici e persino il contagio da Covid-19 è questa la parola d'ordine di Valentino Rossi. Sarà la sua 26esima stagione nel Motomondiale, la 20esima in MotoGp, forse l'ultima. Correrà per i colori del team Petronas Srt a fianco del suo pupillo Franco Morbidelli ed entro le prime sei-sette gare deciderà il suo futuro. Il Dottore parla in un’intervista al Corriere della Sera, a pochi giorni dal suo 42° compleanno. Resta il sogno del decimo titolo iridato, ma sarebbe soddisfatto anche se conquistasse qualche podio e vittoria. ''Vincere è una faccenda tosta, perché il livello dei piloti è altissimo. Ho avuto almeno tre opportunità in questi anni, è mancato sempre un pelo, qualche caduta di troppo e spesso abbiamo sofferto tecnicamente''.
Si sa il tempo cambia abitudini e perfino il modo di pensare. ''Riesco persino e seguire un po’ la politica. Continuo a non capire una mazza, ma seguo. Non sono mai stato troppo critico con Conte, con il governo. Mi pare sia difficile gestire questo caos, tutti i Paesi del mondo sono andati in crisi, ed è facile disapprovare chi cerca di risolvere. Draghi sarà il nuovo presidente del Consiglio? Vedremo. Spero in un piano serio per i vaccini e in un sostegno per i lavoratori in difficoltà che sono e saranno tanti. Vorrei una vera strategia per riprendere una normalità, per apprezzare più di prima l' Italia. In questo senso siamo più fortunati di altri: viviamo in un luogo bellissimo''.
Il rapporto con Marquez
Il caso Marc Marquez tiene banco fuori e dentro al paddock. Il pesarese non sa spiegarsi il suo ritorno in pista a pochi giorni dall’incidente di Jerez e dall’operazione all’omero. ''Il dottor Costa è stato pioniere, un luminare. Ha rivoluzionato cure e modi di recupero, riducendo i tempi dell’immobilità, ha indicato una via preziosissima. Poi, dopo quel rientro lampo di Lorenzo ad Assen nel 2013, per evitare rischi in eccesso, la Dorna ha fissato dei paletti. Con Marquez sono saltati tutti, di colpo, chissà come mai''. Assenza del pilota spagnolo che non sembra scalfirlo più di tanto: ''Ahahah qui serve una risposta diplomatica: mi dispiace moltissimo che non possa correre. Se guarirà, cosa che al momento non sa nessuno, nemmeno lui, tornerà forte come prima. Ma non è stato Marquez l' avversario più forte che ho incontrato''.
Una grande rivalità col tempo diventata qualcosa di molto di più. Impossibile non ripensare alla stagione 2015. Un litigio partito dalle accuse di Phillip Island (quando l’italiano cominciò ad avanzare l’ipotesi che Marquez stesse aiutando Lorenzo nella lotta mondiale), al contatto di Sepang fino alla gara finale di Valencia, quando Rossi tentò un recupero dal fondo della griglia (da squalificato) mentre Marquez non fu in grado di superare Lorenzo per la vittoria.
Una voragine in termini di rapporto personale, davvero troppo per poter pensare ad un perdono: ''Impossibile. Quello che mi ha fatto non è perdonabile. Quando ripenso a quei giorni ho le stesse sensazioni di allora. E sono passati sei anni. Mi pare difficile che possano cambiare''.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.