Clarence Seedorf è sempre al centro del mondo. Nonostante la vittoria ottenuta nel derby contro l'Inter, non si placano le voci che vorrebbero l' olandese lontano da Milanello dopo appena cinque mesi dal suo arrivo nelle vesti di allenatore. Mentre il club sta in silenzio e riflette sul futuro della panchina rossonera, proprio dall'Olanda arriva una bocciatura per Seedorf. È quella di Marco Van Basten, icona della storia del Milan. È cosa risaputa che tra i due non corra buon sangue fin dalla metà degli anni Duemila quando l'ex centravanti diventò ct della Nazionale oranje e non convocò Seedorf per il Mondiale 2006 in Germania: «La differenza tra fare il calciatore e l'allenatore è grande ha spiegato Van Basten in un'intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport -. Il tecnico deve guidare la squadra, parlare, comandare e dal punto di vista della disciplina è un'altra cosa, il calciatore deve solo giocare. Se avessi dovuto decidere io, in una situazione non facile come quella del Milan, avrei scelto un allenatore con più esperienza». Il favorito di Van Basten è un suo ex compagno di squadra: «Inzaghi o Donadoni? Per guidare il Milan serve esperienza e Roberto ne ha molta di più e può guidare una squadra complicata come quella rossonera. Io farei questa scelta, anche se magari Inzaghi ha tanto talento, però per capirlo bisogna dargli la possibilità e il tempo».
Ed è proprio Donadoni, al momento, il candidato numero uno per sostituire Seedorf sulla panchina rossonera con Inzaghi e Spalletti in una posizione più defilata. Per Super Pippo quella di ieri non è stata una giornata felice vista l'eliminazione della sua Primavera negli spareggi per la qualificazione alle final eight del campionato. Così Inzaghi non è riuscito a dare seguito alla vittoria del Viareggio di qualche mese fa, ma ha potuto apprezzare la vicinanza della prima squadra perché in tribuna, nel centro sportivo Vismara, il quartiere generale del vivaio rossonero, si sono presentati Montolivo, Abate, Bonera e Poli che hanno assistito alla sconfitta per 3-1 contro l'Udinese. Proprio il gruppo degli italiani che, secondo i rumors che provengono dai corridoi di Milanello, sarebbe contro una riconferma di Seedorf.
Chiunque sarà il prossimo allenatore del Milan, dovrà cercare di modellare una squadra da un mercato che rischia di essere povero per la mancata partecipazione alle competizioni europee: «Non dipende solo da noi, servono 60 punti per l'Europa League - ha analizzato Adriano Galliani in lega -. Per noi sarà fondamentale Torino-Parma. Se il Parma fa sei punti, siamo fuori». L'ad rossonero ha parlato anche degli eventuali riscatti: «Per Taarabt abbiamo tempo fino al 31 maggio. Invece, per Rami fino al 19.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.