Tutto gira intorno a Robin Van Persie. È l'olandese il pezzo pregiato che può smuovere il mercato delle punte. E dare il via al completamento di un puzzle che dovrebbe regalare anche a Milan e Juventus un centravanti nuovo di zecca.
Sempre più difficile che sia proprio l'attaccante dell'Arsenal il grande colpo dei bianconeri. Ieri i Gunners hanno rispedito al mittente un'offerta ufficiale del Manchester United (che dopo cederebbe Berbatov, magari in Italia), new entry nella corsa al capitano dei londinesi, da oltre 20 milioni di euro. Segno che Wenger non si è ancora rassegnato a perdere la propria stella, soprattutto a vantaggio di una diretta concorrente in Premier. Anche il City è avvisato, sebbene il club di Mancini sia quello che più affascina lo stesso Van Persie, al quale l'Arsenal continua ad avanzare proposte di rinnovo, puntualmente cestinate dal diretto interessato.
E allora perché la Juve non ci prova? Risposta semplice: l'operazione Van Persie per Marotta ha un senso solo a certe cifre. Indicativamente, 15-20 milioni di cartellino, più circa 5,5-6 milioni annui d'ingaggio. O così o meglio puntare su di un giovane come Jovetic o su di un'occasione di mercato come Pazzini. Sempre che Destro prenda la via di Roma (ieri c'è stato un improvviso stop alla trattativa, ballano 300mila euro tra offerta e domanda), altrimenti tenetevi pronti al colpo di coda della Signora.
Eppure il nome di Van Persie ha un'importanza capitale in Italia. Perché qualora andasse al City, aprirebbe alla stessa Juve e soprattutto al Milan le porte per arrivare a Dzeko o Tevez, a quel punto non più così incedibili e cari.
Sogni di una notte di mezza estate, forse. Perché finché non si muove qualcosa in Inghilterra, le piste più battute restano quelle interne: appunto Jovetic per i bianconeri e di riflesso Matri per i rossoneri. Per Jo-Jo non è comunque facile accordarsi con la Fiorentina. I 30 milioni cash richiesti da Della Valle sono "intrattabili" per Marotta, che però conta sulla volontà del giocatore di trasferirsi in una big.
Nel frattempo il Milan incassa il no dell'Internacional per Leandro Damiao, il cui agente aveva fatto visita a Galliani pochi giorni fa. «Non ha prezzo», la chiusura ermetica del presidente gaucho Giovanni Luigi. Avanti il prossimo.
Insomma, il ballo delle punte non è ancora iniziato. Il dj è solo in ritardo o nessuno ha i soldi per pagarlo? Prendiamola con filosofia, come Allegri. «Manca ancora un mese alla fine del mercato», ripete il tecnico del Milan.
Chi non ha problemi è Fabio Capello, la firma sul contratto da ct arriverà la prossima settimana ma lui è già in Russia per assistere ai primi match del campionato: oggi Cska-Rostov, domani Zenit-Amkar. Capello, intenzionato a imparare il russo e vivere a Mosca, avrebbe rinunciato alle guardie del corpo accettando invece l'autista personale.
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