Il gol di Bonucci in Juve-Salernitana era «buonissimo». Annullarlo per presunto fuorigioco, ignorando la posizione decisiva di Candreva nei pressi della bandierina, è stato un errore storico commesso da arbitro (Marcenaro) e varista (Banti). I due però sono stati assolti da Rocchi, designatore supremo della Can, perché durante la concitata consultazione delle immagini nel finale della partita, non hanno ricevuto le immagini decisive della telecamera tattica. Ecco allora l'identikit dell'assassino: la camera tattica. A svelare il clamoroso retroscena è intervenuto l'ex regista della Lega di A oltre che delle partite di Mediaset per molti anni, Popi Bonnici. È stato un suo tweet a lanciare l'allarme nella giornata frenetica di ieri mattina quando il designatore Rocchi si è sentito ripetere dal varista Banti che quella immagine «con Candreva inquadrato» non era mai arrivata sui suoi monitor a Lissone (anche se il Var si sarebbe dovuto allertare su un video in suo possesso di Cuadrado ripreso di spalle a battere l'angolo e il giocatore della Salernitana in posizione da verificare). Di qui la decisione di mettere nero su bianco un comunicato che tira in ballo la società che fornisce la tecnologia e darà inizio a un altro processo interno alla Lega di A dove vengono prodotte le riprese delle partite del campionato e dove vengono selezionate per girarle al tavolo di varista e assistente. Perché quella telecamera bassa non è stata messa in funzione?
La Lega fa sapere che quella camera non è calibrata a tirare le linee del fuorigioco. Come si capisce al volo siamo allo scaricabarile. Resta il fatto che l'episodio di Juve-Salernitana ha fatto il giro dell'Europa e raccolto altro discredito sul calcio italiano. Marca, quotidiano sportivo di Madrid, ha titolato «Scandalo» per non parlare della Bild, quotidiano tedesco. Di sicuro l'immagine della telecamera bassa, pochi minuti dopo la fine della partita e della mega rissa esplosa ai margini della stessa, è entrata nel circuito di tv e siti così da alimentare oltre che scombinate teorie sull'errore tecnico (che non è contemplato nella fattispecie), il sospetto di una manipolazione o nella migliore delle ipotesi, dell'arrivo in ritardo dell'immagine giusta, a partita ormai definitivamente chiusa.
Bergonzi, uno degli ex arbitri passati dietro la moviola, è stato il più asciutto e sintetico di tutti: «Uno dei peggiori fine settimana degli ultimi anni per gli arbitri». Anche la questione Milik, squalificato perché si è tolto la maglia dopo il gol annullato, è stata spiegata rileggendo il regolamento: l'annullamento non elimina la sanzione disciplinare! Fine della varaonda? Proprio no, perché sono rimasti sul tappeto anche altri orrori della domenica a cominciare da Lecce-Monza dove Pairetto ha ignorato due falli di mano degnissimi del rigore, per finire a Bologna-Fiorentina dove il giovane varista Maggioni si è soffermato sulla posizione di Arnautovic invece di rileggere il fallo precedente su un difensore viola. E qui non c'è nessun comunicato che possa assolvere Rocchi e le sue designazioni. A proposito di filmati postumi: sul web è spuntata anche una foto sul gol della Samp con Djuricic in fuorigioco che resterà ingoiata dall'eco della vicenda planetaria di Juve-Salernitana.
Che ha messo in discussione l'apporto tecnologico del Var secondo i più superficiali. Non è la macchina che è in discussione ma l'uso che ne fanno a Lissone. E l'uso di tutte le telecamere a disposizione, compresa quella bassa dalla quale si sarebbe colto la posizione di Candreva.
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