
Napoli L'ex amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli a un anno e otto mesi di reclusione. L'ex ad juventino non andrà in carcere: la Corte ha infatti sospeso la pena. Giraudo, giudicato nell'ambito del cosiddetto processo Calciopoli, è stato condannato per associazione per delinquere e frode sportiva. Una vittoria dunque per la Procura generale che aveva chiesto la condanna dell'ex dirigente juventino. In primo grado Giraudo era stato condannato a 3 anni di carcere, in appello il pg aveva chiesto 4 anni. Nonostante la differenza delle pene comminate tra primo e secondo grado, per il pg Carmine Esposito la sostanza non cambia: «È stata confermata l'associazione a delinquere, questo implica la conferma dell'impianto accusatorio generale. Per ulteriori ragionamenti attendiamo le motivazioni». Giraudo è stato assolto per insufficienza di prove da due capi di imputazione relativi entrambi a presunte frodi sportive. La nuova sconfitta in aula ha provocato delusione nei legali di Giraudo. Gli avvocati Massimo Krogh e Michele Galasso hanno detto che «al di là delle due assoluzioni ottenute, siamo molto delusi e sorpresi dalla decisione odierna. Non ci aspettavamo questo epilogo. Aspettiamo il deposito delle motivazioni della sentenza e certamente ricorreremo in Cassazione». «O l'associazione a delinquere la facevamo solo in due, io e Giraudo, oppure è difficile continuare a crederci...», il commento di Luciano Moggi.
La Corte di Appello ha invece assolto per insufficienza di prove l'ex presidente dell'Aia Tullio Lanese e gli ex arbitri Tiziano Pieri e Paolo Dondarini che erano stati condanni in primo grado dal giudice dell'udienza preliminare con rito abbreviato.
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