C’è Gino Cervi, scrittore, che per raccontare il Milan e un tre a due di fine millennio sulla Sampdoria, parte dall’amore per un semaforo di Fizzonasco. C’è Leonardo Coen, uno dei fondatori di Repubblica, che per riesumare un brutto ricordo, la prima in B del Diavolo con il Bari, si affida a un misterioso asteroide. C’è Davide Grassi, che è anche il curatore dell’antologia, il mister dei milanisti della penna, che a Basletta Lodetti dedica la sua nostalgia e la copertina del libro. Perché mai come adesso, con il Milan in testa da solo in campionato, il derby messo in bacheca da Ibra e il Celtic come primo avversario europeo, come ai tempi del Grande Slam, il Diavolo piace, perché giovane e perché antico, perché bello e impassibile, perché è Storia che non passa e scommessa sul futuro. “Tifosi milanisti per sempre”, sottotitolo “il grande racconto della passione rossonera” (Edizioni della Sera, 12 euro) è una compilation di dichiarazioni d’amore firmate da una squadra di scrittori di professione e alla bisogna con la prefazione di Pietro Paolo Virdis. Ognuno racconta una partita, non necessariamente quelle leggendarie, a rivelarsi sono invece più quelle defilate, persino anonime, Novara, Honved, Malines, Varese, che però hanno scatenato una passione, segnato un momento di vita, conquistato un’importanza. Per Giuseppe La Scala, avvocato, padre con il fratello Filippo, di Radio Rossonera è il Milan sessantottino di Rivera e Prati e di un derby bambino sotto la pioggia; per Stefano Melegari, per anni regista di Forza Milan, è un Milan-Ajax finito in piedi sui tavolini della tribuna stampa di San Siro con i pugni levati al cielo; per Edoardo Maturo, autore di Papà Van Basten e altri supereroi, è il Diavolo più pazzo, quello del centenario, e di un nome Bruno NGotty, che diventa una profezia; per Luigi La Rocca, storico infernale, è addirittura una partita che lui nemmeno ha visto, Milan-Ripensia 3-1, anno 1938, ma solo immaginato. Leggetelo e scoprirete perché.
Ventisei racconti, e il derby, ieri come oggi, protagonista: c’è quattro volte l’Inter, la Juventus invece mai. C’è la passione dei milanisti di tutte le età, c’è la voglia di leggere e scrivere calcio, ci sono i grandi, Savicevic, Kakà, Shevchenko ma anche Paletta, De Vecchi, Loik. E un certo Otto Konrad.
Sarà una sorpresa…
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.