nostro inviato a Bari
Gian Piero Ventura si aspettava ben altro debutto, la sua Italia va subito ko alla prima. Pochi tre giorni per preparare una sfida abbastanza impegnativa contro la Francia, a livello fisico più in palla degli azzurri. Così Bari, campo portafortuna della Nazionale (fino a ieri 9 vittorie e un pari in 10 sfide), viene violato dai Bleus che fanno emergere i limiti attuali dell'Italia e lascia aperto, più di quanto non lo fosse già, il cantiere del nuovo ct. Che pur ereditando molto del lavoro di Conte, deve fare i conti con una squadra ancora da assemblare. Ventura aveva chiesto ai suoi di fare bella figura, ma il gruppo non è ancora pronto. Se poi anche veterani come Chiellini tradiscono, è chiaro che la notte di Bari non può che essere amara. Da dodici anni l'Italia non subiva tre gol tra le mura amiche. E la Francia resta tabù in casa nostra (non la battiamo dal 1962), ci consoliamo parzialmente con il debutto di alcuni giovani che saranno il futuro azzurro.
Figuraccia in diretta tv per pochi stupidi che dalla curva Nord dello stadio San Nicola fischiano l'inno francese, subito zittiti dagli applausi del resto dello stadio e degli azzurri. E dopo il commosso minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto, compare anche uno striscione ("Forza piccolo Matteo") dedicato al figlio di Bonucci dimesso ieri dall'ospedale di Torino. Il difensore juventino si aggregherà oggi al gruppo azzurro che proseguirà la preparazione a Bari in vista della trasferta di Israele.
La Francia titolare si presenta con sei giocatori diversi rispetto alla finale europea di Parigi, con 4 cambi nel reparto difensivo (compreso il portiere, visto che Lloris è ai box per infortunio), e un 4-3-3 molto dinamico per il movimento dei giocatori più offensivi con un Pogba in grande spolvero. Il 3-5-2 di Ventura appare più statico e soprattutto più difensivo di quello di Conte, con Candreva e De Sciglio che restano molto bassi ai due lati, mentre Bonaventura e Astori, le novità del ct, aiutano poco la squadra: il primo si accende a tratti, il secondo non ha l'intesa di Bonucci con i compagni di reparto. E nel primo tempo Buffon incassa due reti, cosa che non avveniva dalla serata infausta di Monaco di Baviera quando la Germania ci rifilò un poker. Chiellini buca il pallone in occasione del lancio dell'ex compagno di squadra, favorendo il primo gol di Martial in Nazionale, Astori si fa prendere il tempo da Giroud su un altro preciso lancio di Kurzawa. Nel mezzo il gol di Pellè (l'ottavo in azzurro) che sfrutta un assist di Eder, bravo a liberarsi in corsa di Kantè, e a colpire di sinistro senza permettere l'intervento di capitan Varane.
La moviola in campo (la cosiddetta Var) entra in scena al minuto 33: sul colpo di testa di De Rossi in area c'è un presunto tocco di braccio di Kurzawa, l'arbitro Kuipers si ferma senza comandare la ripresa del gioco con la rimessa dei francesi come da sviluppo dell'azione, attendendo per alcuni istanti l'indicazione degli assistenti in regia per una verifica video (nel pulmino una quindicina di monitor con uno più grande diviso in piccoli quadratini). Il replay conferma che il terzino aveva toccato il pallone con la coscia.
L'Italia, partita con una formazione dall'età media elevata, viene ringiovanita nella ripresa con il debutto di Donnarumma (17 anni e 8 mesi, il portiere più giovane a esordire in azzurro), Rugani e Belotti e, sempre pensando alla trasferta di Israele,
spazio anche a Florenzi, Verratti e Montolivo. Ma gli azzurri incassano anche il terzo gol da Kurzawa - non esule da colpe il numero uno del MIlan - e la notte diventa cupa. L'importante sarà rialzarsi subito in Israele.
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