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Hellas Verona, chiuso per un turno il settore poltrone Est per i cori contro Balotelli

Il Giudice Sportivo ha disposto la chiusura per un turno del settore dove erano arrivati i cori razzisti a Balotelli

Hellas Verona, chiuso per un turno il settore poltrone Est per i cori contro Balotelli

Un turno di chiusura per il settore Poltrone Est dello stadio di Verona, è arrivata la decisione del Giudice Sportivo dopo i cori razzisti nei confronti di Mario Balotelli.

L'Hellas Verona è stato punito con la chiusura per un turno del settore poltrone est, da dove sono arrivati gli insulti razzisti all'attaccante del Brescia (niente condizionale visto che si parla di recidiva dopo il caso Kessie). Questa la decisione del Giudice Sportivo sull'episodio: "Viene riferito che al nono minuto del secondo tempo il direttore di gara era costretto a interrompere il gioco, per circa 3 minuti, poiché il calciatore Mario Balotelli era oggetto di cori di discriminazione razziale da parte di alcuni tifosi del Verona posizionati nel settore denominato poltrone est''.

"Considerato che il pur esiguo numero degli autori dei cori va rapportato al numero di occupanti quel settore e che comunque i cori sono stati chiaramente percepiti, oltre che dal calciatore, anche dal rappresentante della Procura federale posizionato in prossimità; considerato, inoltre, che dopo i cori si sono levati, invece, da parte dei tifosi assiepati nell'attigua Curva Sud cori di sostegno, seguiti da un lungo applauso; ritenuto, pertanto, che la sanzione possa essere applicata limitatamente al settore in primis indicato, impregiudicata ogni attività d'indagine in corso per l'individuazione dei responsabili", si legge ancora nel comunicato.

Già nelle ore precedenti il club del presidente Maurizio Setti aveva comunicato il Daspo nei confronti del capo ultrà Luca Castellini, che non potrà entrare al Bentegodi per i prossimi 11 anni, dopo le dichiarazioni espresse nei confronti di Balotelli. Una misura interdittiva che prevede ''la sospensione di gradimento fino al 30 giugno 2030'' avendo tenuto un comportamento basato su considerazioni ed espressioni gravemente contrarie a quelle che contraddistinguono i principi etici ed i valori della società scaligera. Prima della decisione il sindaco di Verona Federico Sboarina, intervistato da Sky aveva preso le difese della città: ''Ribadisco ieri ero allo stadio e quando Balotelli ha calciato via la palla la sensazione di tutti è stata di stupore. Nessuno riusciva a spiegarsi perché. Quindi non può esistere che da un presupposto che non esiste, perché allo stadio non ci sono stati cori razzisti, venga messa alla gogna una tifoseria e una città''.

Inoltre quattro componenti del consiglio comunale, i tre leghisti Alberto Zelger, Paolo Rossi e Anna Grassi e il firmatario Andrea Bacciga hanno avanzato una mozione nei confronti di Balotelli: ''Nessuno allo stadio durante Brescia-Verona udiva ululati... Iniziava subito una campagna mediatica contro la città sia da politici, vedi nota del Pd, sia da giornalisti che, seppur non presenti, non hanno perso l'occasione di gettare fango sulla città".

Pertanto "non è accettabile che Verona sia messa sul banco degli imputati quando non è successo nulla", i consiglieri impegnano "il sindaco e gli uffici legali del Comune a diffidare e/o adire le vie giudiziali nei confronti del calciatore e di tutti coloro che attaccano Verona diffamandola ingiustamente''.

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