Verona-Brescia verrà ricordata a lungo ma non per la vittoria dei padroni di casa bensì per gli insulti razzisti riservati a Mario Balotelli che ha scagliato il pallone in direzione della curva gialloblù intimando poi al direttore di gara di voler lasciare il campo. Alla fine i suoi compagni di squadra e gli avversari l'hanno convinto a restare in campo e a continuare la partita ma al termine del match Supermario è esploso sui social attaccando i tifosi del Verona per il loro comportamento.
Balotelli, come spesso gli capita, si è affidato ai social network per sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione soprattutto nei confronti di Luca Castellini capo ultrà del Verona che aveva definito il 29enne del Brescia non del tutto italiano: "Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza ma non potrà mai essere del tutto italiano". L'ex di Inter e Milan ha risposto così al 44enne che ora rischia di essere daspato a vita: "Qua state impazzendo. Svegliatevi ignoranti, siete la rovina. Però quando Mario faceva e vi garantisco farà ancora gol per l'Italia vi sta bene, vero?. Le persone così andrebbero radiate dalla società e non solo dal calcio. Basta mandare giù, basta lasciar stare. Basta. Basta".
In tanti si sono schierati dalla parte di Balotelli: da Enrico Mentana a Roberto Fico fino ad arrivare ad Arrigo Sacchi, mentre la città di Verona ha deciso di diffidare il 29enne ex Manchester City e Liverpool. Quatto componenti del consiglio comunale hanno avanzato una mozione nei confronti dell'attaccante del Brescia, i tre leghisti Alberto Zelger, Paolo Rossi e Anna Grassi e il firmatario Andrea Bacciga che sulla sua pagina Facebook ha scritto: "In consiglio comunale per esporre la mia mozione, affinché Verona la smetta di essere infangata sui media! Ho depositato la mozione in difesa dell'immagine della mia città, infangata e derisa troppe volte ingiustamente.Chiedo che si proceda legalmente".
"Siamo indignati come consiglieri comunali per il fatto che Verona venga dipinta come una città razzista e fascista, cosa che che non è vera", gli fa eco il consigliere Albero Zelger a LaPresse. Non solo i consiglieri, però, perché anche il sindaco della città Federico Sboarina, durante l'intervista al terzo piano del palazzo municipale, senza mai nominare il calciatore ha attaccato: "È una tutela dell'immagine della nostra città. Perché uno deve ritenere Verona una città razzista? Si prenderà le sue responsabilità", queste le parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.
Il primo cittadino di Verona che ha seguito la partita dalla curva sud ha poi continuato rincarando la dose: "Eravamo allibiti. L'arbitro ha ammonito Balotelli, non ha sospeso la partita. Dai filmati si sentono solo fischi, la notizia non esiste, è stata montata e costruita sul nulla, è kafkiana. I cori razzisti sono quelli fatti da un gruppo corposo di persone che decide di cantare un'unica cosa. Non ci sono stati cori razzisti qui e la semplificazione Balotelli-razzismo-Verona per me è inaccettabile. Da cosa mi devo dissociare? Nessuno ha sentito niente. Vero è che condanno ogni forma di razzismo, ma deve esserci qualcosa da condannare. Non so cosa possa aver sentito Balotelli, so che nessuno ha sentito ciò che ha sentito lui. Se non avesse calciato quella palla, nessuno avrebbe detto nulla".
Sboarina è poi stato intercettato dalle Iene e ha preso le distanze dalle parole del capo ultrà Castellini, esponente di Forza Nuova: "Rifiuto totalmente le parole e i concetti espressi da lui. Ognuno si prende la responsabilità di ciò che dice. Se la curva sud è di destra? La Curva unisce la città al di là dell'appartenenza politica, non è una fucina di uomini politici e non esiste il timore di andarle contro.
Nel caso decidesse per la chiusura della Curva, sarebbe un provvedimento abnorme". La società Verona, con un comunicato ufficiale, ha informato di aver daspato fino al 2030 Luca Castellini che non potrà più entrare allo stadio fino a tale data.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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