Vettel scalatore. In cima ora c'è lui

Alonso 3°, Massa 4°. Lo spagnolo scalzato insegue a 6 punti. "Cambia poco, ma bisogna migliorare l’auto"

Vettel scalatore. In cima ora c'è lui

Tra i grandi. Per un pilota di 25 anni, che ha già vinto due titoli, che sta bruciando le tappe, che dopo aver scalzato Alonso dalla cima ora ci sta sopra con sei punti di vantag­gio dopo averne avuti 48 di ritardo, per un pilota così quale può essere la ciliegina sulla torta appena sfor­nata? Una sola: vincere affiancan­do i grandi della storia della F1. Que­sto il dolce su dolce. E, in Corea, Vet­tel se l'è gustato con somma ingor­digia. Per la verità aveva iniziato in Giappone. Primo, vittoria numero 24 come Juan Manuel Fangio; e ora: primo, vittoria numero 25 co­me Jim Clark e Niki Lauda. Ammet­tiamolo: avanti così, vista la giova­ne et­à e la gran voglia di conquista­re il terzo titolo mondiale di fila, im­presa, va detto, riuscita solo a Fan­gio e Schumi, non stupirebbe più di tanto vederlo fra qualche anno vin­cere a­ffiancando a quota 91 succes­si l’enorme connazionale.

Prova di forza. Questa è stata la gara coreana di Vettel e della Red Bull, che fa doppietta e che natural­mente preoccupa la Ferrari e che naturalmente stimola la Ferrari. Perché è questo il doppio stato d'animo nascosto dietro le dichia­razioni di Alonso quando dice «i 6 punti di ritardo come i 4 di vantag­gio che avevamo fin qui dicono ben poco... ora tutto dipenderà da quanto riusciremo a migliorare la macchina». E questo è il sentimen­to celato dall'analisi del capo del te­am, Stefano Domenicali, quando sottolinea che «sbaglia di grosso chi pensa che aver perso la testa del campionato piloti possa scorag­giarci. Sapevamo benissimo che sa­rebbe stato un weekend difficile e il terzo posto è importantissimo per il prosieguo. Ora serve un passo in avanti, ci stiamo lavorando giorno e notte, nessuno qui molla la pre­sa ».

In mezzo a questo ci sono un quarto e un terzo posto di squadra che consegnano il secondo posto nella classifica costruttori, compli­ci malanni e sfortune McLaren. Ve­di la tormentata gara di Hamilton e il povero Button buttato fuori pista da Kobayashi alla prima staccata.

Sorpasso nei costruttori che nel giorno dell'altro, ben più importa­te, sorpasso di Vettel su Alonso in vetta al mondiale a cinque gare dal­la fine è solo un cordiale, un infuso, non certo un anestetizzante. Però Alonso è Alonso. Però la Rossa è la Rossa. Non mollano mai. E Fernan­do ha un motivo in più: ancora due vittorie e Vettel affiancherà pro­prio lui fra i grandi della F1.

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