Vettel terzo e lontano. Marchionne esplode: "Mi girano... Togliamo il sorriso ai tedeschi"

E i tifosi fischiano l'inglese che dal podio ribatte: "Motore superiore"

Vettel terzo e lontano. Marchionne esplode: "Mi girano... Togliamo il sorriso ai tedeschi"

nostro inviato a Monza

Giravano a tutti, ieri nel parco. A Lewis Hamilton nonostante avesse appena vinto il cinquantanovesimo Gp in carriera, il quarto a Monza scavalcando Vettel e la Ferrari in vetta alla classifica mondiale. Gli giravano perché appena salito sul podio più bello del mondo, il pubblico peggiore del mondo gli ha rifilato i soliti fischi che da sempre la maggior parte della marea rossa riserva ai non ferraristi e ai non ex ferraristi. Era successo anche a Rosberg lo scorso anno che però, forte di un italiano perfetto e di intense frequentazioni milanesi, aveva subito stoppato l'ondata antisportiva con frasi amabili e concilianti in similmeneghino. Era capitato persino e in modo crudelmente insistito all'osannato di oggi: Seb Vettel. Erano i tempi della Red Bull e dei quattro mondiali vinti di fila, fra cui due beffando all'ultimo il Cavallino. Fischi italiani e ferraristi che l'avevano inseguito anche a Singapore dove, a quanto pare, doveva esserci un distaccamento monzese. Fatto sta, Lewis, ieri ha prima parato l'ondata di buuu con un diplomatico «amo la passione dei tifosi italiani e ferraristi» e poi rifilato stoccata molto anglosassone. Sorridendo, ha infatti detto: «Qui abbiamo definitivamente dimostrato che il motore Mercedes è meglio di quello Ferrari». Colpiti e affondati.

Giravano ad Hamilton per l'accoglienza, giravano ovviamente a Sebastian per la brutta gara, ma soprattutto giravano a Sergio Marchionne. Alla fine è stato proprio il presidente l'unico ferrarista a mettere schiettamente in parole il sentimento provato osservando il giubilo baffuto del patron Mercedes Dieter Zetsche o quello un po' yuppies del capo team Toto Wolff («vittoria più facile del previsto»). «Bisogna togliere il sorriso dalla faccia di questi qui, mi stanno girando le balle», ha detto. Meravigliosa e italianissima uscita, la sua, dopo aver assistito impotente al trionfo nemico e all'arrivo in parata. Frase preceduta, sempre ai microfoni di Sky, da schietta analisi: «L'obiettivo non cambia per il mondiale piloti e costruttori, ma qui è stato quasi imbarazzante vedere la differenza tra Mercedes e Ferrari. Dal Belgio a Monza la monoposto non è migliorata e abbiamo sofferto e non ha funzionato qualcosa che avevamo deciso a livello di assetto. Le prove saltate per la pioggia sabato mattina e la mancanza di qualifiche sull'asciutto ha concluso Marchionne - hanno impattato su di noi e la Mercedes è stata migliore della Ferrari... Prendevamo quasi un secondo al giro, impossibile. Questa non è la Ferrari, bisogna raddoppiare l'impegno.

Va bene che i prossimi circuiti sono più favorevoli, ma non significa un tubo...». Parole in libertà mentre poco distante al presidente del Consiglio Gentiloni, che aveva assistito accanto a lui al trionfo uber alles, toccava premiare il nemico sorridendo sul palco più bello del mondo.

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