Vince l'asse delle squadre del nord, vince Ezio Maria Simonelli. È lui il nuovo presidente della Lega Serie A, come auspicato tra le altre Milan, Juve, Inter e Monza, il cui ad Galliani aveva avanzato la candidatura. Simonelli, nonostante il vento contrario dell'asse Lotito-De Laurentiis, trionfa con la forza dei numeri, lui che per una vita è stato commercialista di Silvio Berlusconi: 13 preferenze alla prima assemblea elettiva, 14 alla seconda, a fronte di 6 schede bianche. Quanto basta per far sì che si prenda quorum e presidenza.
Il verdetto delle votazioni di via Rosellini ha subito ricevuto il plauso anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che poche settimane fa la propria ricandidatura in vista delle elezioni del 3 febbraio. Nell'esito del voto, Gravina trova anche l'assist per affondare il colpo anche sull'ipotesi di candidatura federale di Alessandro Del Piero. «Ho grande considerazione dell'uomo, ma il nostro è un mondo basato su alcune regole: serve essere designati e attivare meccanismi trasversali e di conoscenza. C'è qualcuno che si diverte nell'attivare meccanismi di disturbo, cosi come con l'uscita del nome di Montezemolo», per la presidenza di Lega. Montezemolo, 19 mondiali da dirigente in F1, aveva stuzzicato nella giornata di ieri l'interesse di chi vedeva in lui candidato credibile a livello internazionale, anche in ottica di trattative sui diritti televisivi esteri. L'ex presidente Ferrari poche ore dopo si era chiamato fuori dicendosi molto impegnato a viaggiare con Italo.
Il viaggio di Simonelli, maceratese come il Matteo Ricci che si spinse
sino in Cina, per Marotta è nella direzione del rinnovamento: «Vogliamo dare il giusto riconoscimento a un comparto industriale che non merita di essere maltrattato come in realtà è», ha spiegato il presidente dell'Inter.
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