Due Italiani danno forfait prima dell'inizio della penultima tappa: Cataldo, caduto ieri (pur senza nulla di rotto, ha preferito abbandonare la corsa), e Filippo Pozzato, che continuerà la preparazione per il Mondiale. L'avvio di tappa in discesa, sulla carta semplice, crea qualche problema al gruppo, che si spacca a metà. Per una ventina di chilometri il plotone rimane diviso in due, con 20'' a separare le due parti, poi si ricompatta all'imbocco della prima ascesa di giornata. Corsa dura da subito, media vicina ai 50 orari. Le rampe della salita di Lornìs vengono sfruttate da quattro attaccanti: Niemiec (Lampre), Coppel (Cofidis), Mederel (Europcar) e Poels (Omega), già all'attacco ieri. Il gruppo, dopo aver spinto forte nei primi chilometri, preferisce non inseguire il quartetto, che mette insieme 2 minuti di vantaggio fra salita e discesa.
Nessuna formazione vuole assumersi la responsabilità della corsa, e il divario fra battistrada e plotone arriva a sfiorare gli 8 minuti a ridosso dello sprint intermedio. A transitare per primo sul traguardo volante è Coppel, che si mette dietro Poels e Niemiec. Ai piedi del primo Gpm il vantaggio dei quattro tocca i 10 minuti: la fuga rischia di sfuggire di mano, così entrano in azione Sky e Astana per ridurre il ritardo. Poels conquista la cima dell'Alto de Vilaesteva, mentre il lavoro delle formazioni di Aru e Froome comincia a pagare e il gruppo recupera 3 minuti ai leader della gara. In rapida successione i corridori affrontano l'Alto de O Lago e Niemiec è il primo a transitare in vetta, seguito da Coppel e Poels. Il plotone ha deciso di fare sul serio e rimonta rapidamente sugli attaccanti; all'inizio della penultima salita restano poco più di 2 minuti al quartetto al comando.
I primi chilometri dell'Alto de Folgueiras de Aigas mettono in difficoltà, a sorpresa, Poels che non riesce a tenere il passo dei compagni di fuga e perde contatto. Paga probabilmente gli sforzi profusi ieri. Il ritmo imposto dalla Sky è alto e molti corridori si staccano dal gruppo allungato. Niemiec attacca proprio in cima per andarsi a prendere il primo posto nel Gpm, con il gruppo dei migliori ormai vicinissimo, a poco più di 30''. Coppel rientra in discesa sul polacco, ma non appena la strada riprende a salire, Niemiec se ne va di nuovo da solo, a caccia del secondo successo in questa Vuelta. Froome sprinta sul traguardo volante e si aggiudica 2'' di abbuono. Poco dopo, il Britannico ordina ai compagni di alzare il ritmo e la selezione si fa dura. Niemiec viene riassorbito.
Rodriguez attacca per primo a 9 km dalla vetta, dopo poco risponde Valverde insieme a Froome, Contador e Aru. È subito battaglia diretta fra i primi cinque in classifica. Il vantaggio dello Spagnolo della Katusha è inferiore ai 20'', ridotto da un'accelerazione "a mulinello" di Froome che mette in difficoltà prima Aru e poi Valverde, costretti a mollare le ruote del britannico e di Contador. Froome assesta un altro paio di accelerate, ma la maglia roja non molla. I due si riportano su Rodriguez e si forma un terzetto al comando. A 4 km dalla cima, anche Rodriguez paga il ritmo di Froome e si stacca: è braccio di ferro fra i primi due della generale. Contador si limita a controllare, gli basta restare col rivale per conquistare la sua terza Vuelta.
"Purito" Rodriguez paga lo sforzo, viene superato da Valverde e poi ripreso da Fabio Aru. Contador, dopo essere rimasto sempre a ruota, piazza la sua stoccata a 500 metri dall'arrivo e si libera di Froome, suggellando la sua Vuelta con la seconda vittoria di tappa. Il Britannico è battuto di 15'', più indietro tutti gli altri: Valverde accusa 57'', Rodriguez chiude a 1'18'' dopo aver staccato nel finale Aru, 5° a 1'21''. In classifica cambiano solo i distacchi, non le posizioni: Contador adesso ha 1'37'' di vantaggio su Froome e 2'35'' su Valverde. Rodriguez resta ai piedi del podio a 3'57'', Aru si conferma 5° a 4'46''.
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