Un gol per tempo. E, in mezzo, nessun patema. La Juventus fa suo il derby contro il Toro (2-0, Weah e Yildiz), festeggia il primo gol di Yildiz allo Stadium in campionato e si gode il secondo posto momentaneo in classifica. E, in più, è ormai certa di avere in casa un tesoro chiamato Conceicao: piccolino, pieno di talento e con un sinistro da preservare.
Thiago Motta rilancia Weah sulla destra, confermando invece Yildiz, Vlahovic e Koopmeiners. Vanoli si inventa Vlasic seconda punta in appoggio a Sanabria. La Juve tiene in mano il gioco, il Toro aspetta ordinatamente e, con le geometrie di Ricci, tiene il campo con buona personalità nel primo quarto d'ora. I bianconeri identificano in fretta la propria fascia sinistra quale corridoio preferito: Cambiaso fa quello che vuole sfruttando gli spazi che gli apre Yildiz, Pedersen ha la solidità di un foglio di polistirolo e Walukiewicz non gli è di grande aiuto. Un primo potenziale pericolo finisce in nulla di fatto, ma appena prima del ventesimo la Juve sfonda: Cambiaso mette la marcia giusta, Ricci non lo pareggia in velocità e sul pallone vagante in mezzo all'area, dopo la respinta di Milinkovic-Savic, il più sveglio è Weah: palla in rete, quarto gol in campionato per il figlio di George e Juve che vede la partita mettersi in discesa. Non c'è bisogno di alzare troppo i ritmi, perché il Toro è quello che è: leggerino, senza peso in attacco e con una fascia destra impresentabile. La Signora allora ringrazia, manda al tiro un paio di volte Koopmeiners e anche Vlahovic potrebbe essere più efficace in un paio di occasioni: non succede, ma sono comunque i padroni di casa a comandare la partita e a non correre un pericolo che sia uno. A metà gara, per quanto la porta granata non abbia corso chissà quali altri pericoli, l'1-0 è del tutto meritato e giustificato. Nel loro piccolo, i granata provano ad avvicinarsi a Perin a inizio ripresa: succede poco comunque e, quando Ricci deve lasciare il terreno di gioco per una botta, la squadra di Vanoli perde anche il proprio faro: Weah si vede annullare la doppietta personale (fallo di mano), Vlahovic (deluso) si accomoda in panchina, il neo entrato Conceicao prima sfiora il gol dell'anno con un sinistro a giro e poi spedisce in gol Yildiz con un assist al bacio che il turco non deve fare altro che depositare in rete di testa.
Il massimo con il minimo sforzo, per battere il solito piccolo Toro, arrivato al sesto ko nelle ultime sette partite: nell'era Cairo, 24 sconfitte (e sei pareggi) su 31 stracittadine disputate. Non serve aggiungere altro.
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